Batterio killer nei cetrioli: paura in Germania e allarmismo in tutta Europa

escherichia-coli

Nuovo allarme sanitario in Europa: questa volta l'imputato non è il virus H1N1 ma un batterio killer che ha già provocato più di mille infezioni e oltre dieci morti in Germania. Contenuto all'interno dei cetrioli di importazione spagnola, il batterio killer è in realtà un particolare ceppo di Escherichia Coli che, nella storia sanitaria europea, trova ben pochi precedenti.

Il Vecchio Continente si ritrova a dover combattere un batterio potenzialmente pericoloso perché in grado di produrre una tossina molto potente, la Vero-Citossina, che agisce sul corpo umano come un vero e proprio veleno. Colpendo in prima istanza l'intestino, questa particolare variante di Escerichia Coli, provoca forti dolori addominali e diarrea, per poi passare nei casi più gravi ai reni, nei quali può arrivare a causare la sindrome emolitico-uremica, le cui complicanze possono addirittura sfociare nella necessità di dialisi.

Un batterio che fa paura, soprattutto per le sue potenzialità letali. Come difendersi, quindi, da un possibile contagio? Conoscere i propri nemici è il modo migliore per combattere.

Sarà quindi utile sapere che l'Escherichia Coli si contrae attraverso il consumo di acqua e alimenti contaminati dai bovini, che ne sono portatori sani. L'attenzione non deve tuttavia essere rivolta solo alla carne a al latte poiché la dispersione delle feci dei suddetti animali può arrivare a contaminare anche acqua e terreni, andando quindi ad interessare l'agricoltura in generale.

Ecco perché è bene evitare di consumare latte non pastorizzato o carne poco cotta e, al contempo, lavare accuratamente le verdure che si intendono consumare durante i pasti.

Nessun allarmismo comunque: fino ad oggi non si è verificato alcun caso di Escherichia Coli in Italia, ed è bene ricordare che l'origine dell'infezione la si ritrova nei prodotti d'importazione spagnola.

A scopi preventivi, quindi, i consumatori italiani dovrebbero indirizzare i propri acquisti verso gli ortaggi e le carni di produzione nostrana, al fine di ridurre al minimo qualsiasi tipo di contagio.