Festival di Sanremo: la lingua della canzone fra tradizione e modernità
Seguire gli avvicendamenti del Festival di Sanremo nel corso dei decenni significa anche seguire l'evoluzione del costume italiano attraverso i riflettori del piccolo schermo. Il palco dell'Ariston, tuttavia, diventa altresì lo strumento privilegiato per comprendere come (e se) la lingua della canzone italiana sia cambiata nel corso degli anni.
La nascita del Festival di Sanremo e la sua consolidazione nel palinsesto televisivo italiano ha infatti dato vita a un preciso genere musicale che, coinvolgendo sia i testi che le melodie delle canzoni, viene comunemente definito 'Sanremese' da esperti, linguisti e musicologi. Non c’è dubbio, infatti, che la lingua della tipica canzone da Festival sia altro rispetto alla canzone d’autore, pilastro della tradizione musicale italiana. Andiamo a guardare un po’ più da vicino gli aspetti caratterizzanti dell’una e dell’altra tipologia linguistica e musicale.
Aspetto caratterizzante della canzone d'autore è senza dubbio il testo: costruito intorno a un tema inedito e talvolta legato all'attualità, il testo della canzone d'autore italiana trova il suo punto di forza nelle parole.
La tipica canzone sanremese, al contrario, fa paradossalmente in modo che il testo abbia un ruolo subalterno rispetto alla totalità della canzone in sé: requisito fondamentale è infatti l'orecchiabilità, ottenuta attraverso una sorta di serialità linguistica. La canzone sanremese, in effetti, è senza dubbio ripetitiva e ridondante: ciò che non manca mai è il ritornello, ripetuto più e più volte nel corso dell'esecuzione.
Differente rispetto alla canzone d'autore, poi, è il lessico: se la canzone d'autore si arricchisce con vocaboli appartenenti al registro colto dell'italiano, la canzone sanremese prende spunto dall'oralità, arricchendola con metafore dalla facile comprensione e con rime capaci di rendere musicale il testo.
Il tradizionalismo del testo sanremese, poi, è facilmente riconoscibile per i temi trattati: cavallo di battaglia sono, sempre e comunque, l'amore e la passione, declinate in forme e in storie sempre diverse.
Ovviamente, durante i decenni che hanno caratterizzato la storia del Festival, il palco dell'Ariston non si è fatto portavoce solo delle suddette canzoni sanremesi. Anzi non sono state rare le edizioni in cui gli artisti in gara hanno interpretato canzoni e brani lontani dal solito cliché, sia per testi che per melodia. Dall'altro lato, poi, non sono stati neanche pochi i casi in cui artisti con cifre stilistiche per vocazione lontane dal Festival, hanno poi deciso di scendere a compromessi con gli stilemi sanremesi interpretando brani più in sintonia con il cliché tipico della kermesse canora.
Una dialettica, quella che nasce sul palco di Sanremo, capace di infiammare pubblico e critica in un turbinio di polemiche che, nei giorni della kermesse, capitolano in telegiornali, approfondimenti televisivi e quotidiani cartacei.
Ma, come per tutte le questioni relative al variegato mondo dello spettacolo, che se ne parli bene o male, l’importante è far notizia.