Esame di maturità: la struttura delle prove scritte e del colloquio orale
Ufficialmente chiamato Esame di Stato ma più comunemente conosciuto come Esame di Maturità, il momento che porta a conclusione il ciclo degli studi superiori rappresenta un vero e proprio spauracchio per gli studenti italiani.
E se Seneca diceva 'Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare', allo stesso modo ogni persona dovrebbe conoscere a fondo l'origine della propria paura al fine di sconfiggerla. Per traslato, sapere in che modo è strutturata la Maturità permette di affrontarla al meglio, ottenendone così il profitto maggiore.
Guardiamo un po' più da vicino di cosa si tratta: l'Esame di Stato analizza e verifica la preparazione di ciascun studente in relazione agli obiettivi propri di ciascun indirizzo di studi. Alle prove d’esame possono accedere tutti gli studenti di classe quinta che abbiamo una media generale sufficiente e che abbiano saldato i debiti formativi eventualmente contratti nei precedenti anni scolastici.
Una volta ammesso all'esame, ogni studente dovrà affrontare tre prove scritte e un colloquio orale, ognuna delle quali è soggetta all'assegnazione di un punteggio che poi andrà a formare il voto finale. Le prove scritte potranno fruttare un massimo di 45 punti (15 punti a prova), mentre il colloquio orale 30 punti, ai quali dovranno essere aggiunti quelli derivanti dai risultati ottenuti durante il triennio (massimo 25 punti) e gli eventuali 5 punti di bonus da assegnare ai candidati più meritevoli.
La prima prova, comune a tutti gli indirizzi di studio, si caratterizza per lo svolgimento di un tema in lingua italiana, per il quale il ministero fornisce, ogni anno, diverse tracce. Ad ogni traccia corrisponde una diversa tipologia, tra le quali ogni studente può scegliere quella che più si adatta alle proprie inclinazioni.
Troviamo l'analisi letteraria, nella quale il maturando sarà chiamato a commentare e analizzare il testo di un autore della letteratura italiana. La seconda tipologia può invece spaziare tra diversi ambiti che, tuttavia, devono essere trattati nella forma di un saggio breve o di un articolo di giornale. Per gli amanti della trattazione, invece, troviamo la traccia di tipo storico e il tema sull'attualità che, solitamente, si riferisce ad un dibattito culturale che gli studenti hanno avuto modo di seguire grazie ai mass media.
La seconda prova varia a seconda degli istituti seguendo le peculiarità proprie di ogni corso di studio. Al fine di una corretta preparazione, è il ministero che, a metà dell'anno scolastico, rende note le materie previste. Facciamo qualche esempio. Al liceo classico la prova potrebbe ricadere o su una traduzione dal greco o una dal latino. Lo scientifico può invece ritrovarsi alle prese con la matematica o, anche in questo caso, col latino. Il liceo linguistico è caratterizzato o da una prova di comprensione di un brano in lingua o un tema, sempre in lingua; e così via per tutti gli altri indirizzi di studio.
La terza prova, introdotta a partire dall'anno scolastico 1998/99, consiste in una summa durante la quale vengono affrontate quattro o cinque materie scelte tra quelle proprie del corso di studi. Sotto forma di trattazione sintetica, quesiti a risposta multipla o sviluppo di progetti, la terza prova sonda quelle conoscenze che non vengono trattate nel corso delle due precedenti prove.
Ultimo scoglio da superare prima di godersi le meritate vacanze, la prova orale altro non è che un colloquio di fronte alla commissione esaminatrice riguardo le materie trattate durante il quinto anno di studi. La prima parte del colloquio verte sull'esposizione del percorso multidisciplinare, comunemente chiamato tesina, scelto dallo studente e concordato con i professori. Al termine dell'esposizione l'esaminato sarà chiamato a rispondere a domande poste dai membri della commissione su ogni materia prevista dal programma.