Lucio Battisti: vita, pensieri e parole
Insieme a Mogol ha scritto pagine indelebili della musica italiana. Gli inizi, il successo, il ritiro della scene, più alcune curiosità: le cose da sapere sul cantautore.
La canzone del sole, Mi ritorni in mente, Emozioni, Il mio canto libero. Sono solo alcuni dei successi targati Battisti-Mogol, entrati nell’immaginario collettivo e amati anche da chi, quell’epoca della canzone italiana, purtroppo non l’ha vissuta. Ripercorriamo insieme la carriera e la vita di Lucio Battisti.
Chi era Lucio Battisti
Considerato uno dei maggiori cantautori italiani, Lucio Battisti incide nel corso della carriera 17 album in studio, vendendo circa 25 milioni di dischi.
Origini
Lucio Battisti nasce il 5 marzo 1943 a Poggio Bustone (Rieti). Poi si trasferisce con la famiglia prima nella nella frazione Vasche del comune di Castel Sant'Angelo e, successivamente, a Roma.
Formazione
Dopo aver terminato le scuole medie, Battisti riceve in regalo dai genitori una chitarra, che comincia a suonare principalmente da autodidatta. Dopo aver conseguito - con qualche difficoltà – il diploma di perito elettrotecnico, negli anni successivi si dedica completamente alla musica.
Primi passi nella musica
Apprezzato chitarrista ritmico, dal 1962 suona con diversi gruppi: Gli Svitati, I Mattatori e i Satiri, con cui si esibisce tra Roma e Napoli.
I campioni
Nel 1964 si unisce a I Campioni, gruppo ben più famoso, che è alla ricerca di un chitarrista: al rifiuto di Alberto Radius, il leader della band Roby Matano offre il ruolo a Battisti, che accetta con entusiasmo.
Il trasferimento a Milano
Battisti si trasferisce così a Milano, principale zona di attività de I Campioni, iniziando a gravitare attorno al club Santa Tecla, trampolino di lancio per numerosi gruppi e cantanti dell’epoca. Nel frattempo inizia a scrivere canzoni: mentre è ancora impegnato con I Campioni, Battisti conosce Mogol. Il loro sodalizio durerà 15 anni, segnando un'epoca musicale e di costume italiano.
Lucio Battisti e Mogol
Nel 1965, grazie alla casa discografica Ricordi, ottiene un appuntamento con il paroliere Giulio Rapetti, in arte Mogol. Superati alcuni dubbi iniziali, i due iniziano a collaborare. Prima la musica di Battisti, poi le parole di Mogol: i due compongono per altri, fino a quando nell’estate del 1966 Battisti debutta come interprete con il singolo Dolce di giorno/Per una lira, dopo aver vinto le resistenze dei discografici, che lo considerano stonato e afono.
Il successo
Il primo singolo di Battisti passa inosservato e il cantautore si rimette a scrivere per altri: insieme a Mogol nel 1967 firma 29 settembre, portata al successo dell’Equipe 84. Ma la fama è dietro l’angolo.
La prima canzone da hit parade
Nel 1968 Battisti lancia il singolo Prigioniero del mondo/Balla Linda: è il lato B, brano melodico ma sperimentale per i canoni dell'epoca, a ottenere maggiori consensi. Per la prima volta, Battisti entra in hit parade anche da interprete.
La partecipazione a Sanremo
Dopo due partecipazioni consecutive come autore al Festival di Sanremo (1967: Non prego per me - Mino Reitano/Hollies; 1968: La farfalla impazzita - Johnny Dorelli/Paul Anka), Battisti per la prima e unica volta in carriera prende parte come interprete alla kermesse. Lo fa con Un'avventura, che si classifica al nono posto. La partecipazione a Sanremo aumenta di molto la sua popolarità. A fine gennaio il brano esce come singolo insieme a Non è Francesca.
Battisti-Mogol, un “classico” dopo l’altro
Da questo momento in poi Battisti e Mogol iniziano a sfornare successi con impressionante regolarità. A marzo del 1969 esce il singolo Acqua azzurra, acqua chiara/Dieci ragazze: il primo brano vince il Festivalbar, mentre Battisti parte per il primo tour estivo. A ottobre ecco un altro singolo: Mi ritorni in mente/7 e 40. Del 1970 sono Fiori rosa fiori di pesco, Il tempo di morire, Emozioni. L’anno successivo arrivano Pensieri e parole (primo singolo per l’etichetta Numero Uno) e La canzone del sole. Sono del 1972 I giardini di marzo, Il mio canto libero, Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi.
Il duetto Battisti-Mina a Teatro 10
Il 23 aprile 1972 partecipa alla trasmissione televisiva Teatro 10, cantando in anteprima I giardini di marzo (in playback), per poi esibirsi dal vivo in un medley con Mina, in uno dei momenti più importanti della storia della tv italiana. Sarà l'ultima apparizione televisiva di Battisti in Italia.
Il nuovo percorso musicale
Dopo un viaggio in Sudamerica con Mogol, inizia un nuovo percorso musicale: nel 1974 esce l’album Anima latina. Nel 1977 ecco un altro brano di successo, Sì, viaggiare. L’anno successivo Battisti pubblica il singolo Una donna per amico/Nessun dolore. Nel 1980 esce l’album Una giornata uggiosa, di cui fa parte Con il nastro rosa, ultimo disco con testi firmati da Mogol.
La fine del sodalizio con Mogol
Il sodalizio con Mogol termina nel 1980 senza litigi. Battisti da sempre schivo nel rapporto con il pubblico e i media, si ritira dalla vita pubblica ma continua a incidere, collaborando prima con Velezia (pseudonimo di Grazia Letizia Veronese, sua moglie) e poi con Pasquale Panella: l’ultima fatica discografica sarà l’album Hegel, uscito nel 1994.
Le canzoni più belle di Battisti
Difficile, quasi impossibile, racchiudere la carriera di Battisti in pochi brani. Ecco (alcune) delle sue canzoni più belle.
Un' avventura
Nel 1969 Battisti partecipa al Festival di Sanremo con Un'avventura, brano interpretato in coppia con Wilson Pickett. Parla di due ragazzi che si innamorano, scoprendo che la loro storia d’amore estiva non sarà un sentimento passeggero, ma l’amore di una vita. Nel 2019 viene prodotto un film omonimo, in cui questa e altre canzoni firmate Mogol/Battisti sono cantate dai protagonisti Michele Riondino e Laura Chiatti.
Acqua azzurra, acqua chiara
Acqua azzurra, acqua chiara viene lanciata come singolo nel 1970. Inizialmente è il lato B: Battisti e Mogol puntano infatti di più su Dieci ragazze. A far loro cambiare idea è Renzo Arbore, che li ospita a Speciale per voi. Il brano racconta la svolta nella vita di un uomo, sempre alla ricerca di donne diverse, che cambia dopo aver conosciuto una ragazza capace di farlo innamorare con la sua purezza.
Emozioni
Questo brano del 1970, come da titolo, fotografa i diversi tratti dell'animo umano. Mogol concepisce il testo in due momento ben distinti. Il primo, d'impulso, nella sua casa di campagna nel lecchese. Il secondo in auto, mentre sta andando a Genova con i figli e la moglie. Essendo al volante non può prendere appunti, quindi ripete silenziosamente le frasi in testa, per impararle a memoria. Una volta arrivato a destinazione, prende carta e penna: il resto è storia.
Pensieri e parole
Pensieri e parole (1971) parla di un problema di comunicabilità nei confronti della persona amata. È una canzone molto significativa, che come svelato da Mogol contiene tanti punti salienti della sua vita. La peculiarità del brano sta nell'intreccio di due melodie distinte, che prima cantate separatamente poi si fondono successivamente.
La canzone del sole
Uscita nel 1971, La canzone del sole diventa presto un classico del repertorio di Battisti: per la semplicità degli accordi è il brano ideale per i principianti della chitarra. Nel testo della canzone si immagina un incontro tra due persone a distanza di anni, mettendone in evidenza il cambiamento fisico e psicologico. È uscita solo come singolo.
Il mio canto libero
Il testo del brano nasce dalla vita privata di Mogol, che nel 1972 si sta separando dalla moglie per vivere un nuovo amore con la pittrice e poetessa Gabriella Marazzi, attirando molte critiche nell’Italia benpensante dell’epoca.
I giardini di marzo
"Il carretto passava e quell'uomo gridava gelati. Al 21 del mese i nostri soldi erano già finiti": I giardini di marzo (1972), ha uno degli incipit più noti del musica italiana: con queste parole, cantate da Battisti, Mogol inizia a raccontare la sua infanzia nel dopoguerra tra povertà, difficoltà familiari ed esistenziali.
Con il nastro rosa
Oltre ad essere una delle canzoni più conosciute del repertorio di Battisti, Con il nastro rosa (1980) è anche l'ultima successo dello storico duo. La frase nel ritornello "lo scopriremo solo vivendo" è diventato un modo di dire, usato per riferirsi a una situazione su cui non si può ancora affermare niente di certo.
La poetica di Lucio Battisti
Le canzoni targate Battisti-Mogol sono caratterizzate da frequenti elementi autobiografici: vi si ritrovano ricordi di difficoltà, povertà e sofferenza, ma anche voglia di libertà e riscatto. La tematica principale è poi quella dell’amore, che vince su dubbi e giudizi della società. Una volta iniziata la collaborazione con Panella, la concezione poetico-letteraria di Battisti cambia con riferimenti spirituali, filosofici e storici, anche se il tema principale rimane l'amore.
Lo stile
Lo stile di Battisti ha tante sfumature, dovute alla sua formazione musicali e ai vari artisti con cui collabora, all’inizio della carriera e non solo. Dal beat al rhythm and blues, fino al progressive rock e alle sonorità sudamericane, senza dimenticare funk e disco: Battisti sperimenta molto nel corso degli anni, in un costante processo di assimilazione di generi. Maniacale negli arrangiamenti, dal punto di vista vocale abbraccia le imperfezioni della sua voce, superando le iniziali critiche e ponendo l'accento sull'emozione trasmessa per mezzo del canto.
Le idee politiche
Nel corso della carriera Battisti, se non proprio apolitico, almeno disimpegnato, accennando al massimo a un certo ambientalismo.
Le polemiche
Attivo nell’epoca della canzone di protesta, l’atteggiamento di Battisti lo rende oggetto di forti critiche e accuse di simpatie fasciste. I suoi detrattori si impegnano nel cercare riferimenti all’estrema destra nei suoi brani che, comunque, hanno parole non sue: sarà anche questa morbosa e sgradita attenzione a portarlo sempre più lontano dalle scene, fino al volontario “esilio” dalla vita pubblica.
Vita privata
Nel 1976 sposa Grazia Letizia Veronese, che tre anni prima gli ha dato l’unico figlio Luca Filippo Carlo.
La moglie
Battisti conosce la futura moglie nel 1968, in occasione del Festival di Sanremo. I due iniziano una relazione l'anno successivo e nel 1973 hanno un figlio, Luca Filippo Carlo. Poi si sposano con matrimonio civile il 3 settembre 1976. Dopo la separazione artistica tra Battisti e Mogol, con lo pseudonimo Velezia, Grazia Letizia Veronese è coautrice dei testi dell'album E già (1982).
La morte di Lucio Battisti
Alla fine di agosto 1998 si diffonde la notizia del ricovero di Battisti all’ospedale San Paolo di Milano. Il cantautore muore la mattina del 9 settembre 1998, all'età di 55 anni: le cause della morte non verranno mai comunicate ufficialmente. Ai funerali, celebrati in forma privata a Molteno, sono ammesse appena venti persone, tra le quali Mogol. Battisti riposa nel cimitero del comune brianzolo
Curiosità su Lucio Battisti
- Battisti era nato ad appena un giorno di distanza dall’altro Lucio della canzone italiana: Dalla, che com’è noto era venuto al mondo il 4/3/1943 (titolo di un suo grande successo).
- Battisti è andato solo due volte in tour nel corso della carriera: nell’estate del 1969 e in quella del 1970. Poi basta. Prese la decisione (anche) per aver maggiore tempo a disposizione, con ripercussioni positive sia in campo artistico che personale.
- Dal 21 giugno al 26 luglio 1970, su iniziativa di Mogol, i due intrapresero un viaggio a cavallo da Milano a Roma, in segno di protesta ecologica. La cronaca del viaggio, scritta da Battisti (che imparò a cavalcare per l’occasione), fu pubblicata su TV Sorrisi e Canzoni.
- Tra gli estimatori di Lucio Battisti figurava David Bowie, per il quale Mogol aveva tra l’altro riadattato in italiano Space Oddity (diventata Ragazzo solo, ragazza sola). L’artista britannico scrisse una cover di Io vorrei... non vorrei... ma se vuoi intitolata Music Is Lethal, inserita poi nel primo disco solista del suo chitarrista Mick Ronson.
- Battisti giocò una sola partita con la Nazionale Italiana Cantanti: la prima in assoluto, disputata contro la Nazionale Attori il 2 ottobre 1975.