Festival di Sanremo: la graffiante satira di Luca e Paolo

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Il 61esimo Festival della Canzone Italiana, ormai diventato uno dei fenomeni di costume della nostra società, è partito senza troppi scossoni superando in materia di ascolti, anche l'edizione condotta da Antonella Clerici.

Quello di quest'anno è un Festival che non fa segreto delle sue imperfezioni, anzi. Abbandonata la nota quasi deferente legata alla tradizione della kermesse canora, la squadra capitanata da Gianni Morandi sembra essere arrivata al cuore e soprattutto alle orecchie dei telespettatori.
Un'edizione in cui, grazie alla spinta dell'insolito conduttore, viene dato maggior spazio alla musica, vera protagonista del concorso canoro, andando così a evitare quegli estenuanti siparietti a cui il pubblico italiano fa da sempre fatica ad abituarsi: e gli ascolti stanno dando decisamente ragione al sopracitato modus operandi.

Insomma, quella che è stata perpetuata per le due serate iniziali del Festival è senz'altro la filosofia del 'poco ma buono' poiché la sporadicità dell'intervento dei conduttori è comunque controbilaciata da uscite che lasciano decisamente il segno.

In quest'ottica le vere stelle della squadra capitanata da Gianni Morandi sono senza dubbio Luca e Paolo che, in queste due prime serate, sono riusciti nella difficile impresa di lasciare a bocca aperta sia il pubblico in sala che quello a casa.
Nonostante tutti fossero già a conoscenza del tagliente eloquio dei due, pare che il palcoscenico dell'Ariston abbia rifornito di ulteriore carburante la verve dei comici che, in pochi minuti, hanno fatto esplodere una vera e propria combo di satira, pungente come non se ne sentiva da parecchio tempo a questa parte.

Un'apertura col botto, la prima serata: una satira cantata, quella rappresentata dal brano 'Ti Sputtanerò'. Melodia e parole colpiscono nel segno andando a rimestare nel già tanto chiacchieratissimo fatto di attualità politica che infiamma il nostro paese, relativo agli ultimi sviluppi del cosiddetto Rubygate. Poche ma efficaci parole che, in una manciata di minuti, lasciano a bocca a perta il paese.

Luca e Paolo fanno il botto e riportano in auge l'autentica definizione di satira. Che cos'è, infatti, la satira? Prima di tutto un componimento che, scritto o parlato, va ad attaccare e ridicolizzare gli aspetti deteriori di una società, di un ambiente, di un singolo individuo al fine più o meno esplicito di correggerli.

E se l'oggetto satirico della prima serata è stato decisamente esplicito, durante la seconda i due comici hanno tenuto fede alla critica mossa, all'indomani del debutto del Festival, dal direttore di Raiuno, Mauro Mazza, il quale aveva infatti affermato: "Mi piacerebbe vedere anche altri instant song che riguardino altre espressioni della politica italiana".

Luca e Paolo non se lo sono fatto ripetere una seconda volta e, nel corso dello spazio loro dedicato durante la seconda serata, hanno cominciato la loro invettiva satirica rivolgendosi anche a personaggi vicini alla cultura politica dell'opposizione dei quali, fino ad ora, a nessuno era mai venuto in mente di parlare. Vengono fatti i nomi di Saviano, Santoro, Fini e Montezemolo incredibilmente al centro delle invettive dei due. Ovviamente non sono mancati rimandi velati all'oggetto preferito della satira dei due comici. 

Ancora una volta Luca e Paolo lasciano i telespettatori a bocca aperta, senza però venir meno alla richiesta di equilibrare i piatti della bilancia politica. 

Sembra che il Festival di Sanremo abbia trovato già i suoi vincitori.