Jimi Hendrix, la leggenda del rock

jimi-hendrix.jpg

Jimi Hendrix è considerato uno dei più grandi chitarristi di tutti i tempi, nonché uno dei principali innovatori della chitarra elettrica nel rock. Nato a Seattle il 27 novembre 1942, è morto a Londra il 18 settembre 1970, segnando indelebilmente la storia della musica.

Gli inizi

Risalgono all’adolescenza le prime esibizioni dal vivo di Jimi Hendrix membro di alcuni complessi poco più che amatoriali di rhythm & blues di Seattle. L’episodio che gli cambia la vita (e la carriera) si verifica nel 1961: arrestato dalla polizia perché alla guida di un’auto rubata, si trova a dover scegliere tra un periodo di reclusione e l'arruolamento. Decide di arruolarsi come paracadutista nella 101st Airborne Division di Fort Campbell e qui conosce il bassista Billy Cox, che influenzerà le sue future scelte musicali. Dopo il congedo, per qualche anno Hendrix gira gli Stati Uniti esibendosi in gruppi di supporto per un gran numero di musicisti blues, soul e R'n'B.

La svolta

A metà degli Anni ‘60 si stabilisce a New York, dove forma il suo primo gruppo come leader, i Jimmy James and The Blue Flames, che ha vita breve nella scena musicale del Greenwich Village. Durante una serata al Cheetah Club, Hendrix conosce la modella Linda Keith (all’epoca compagna di Keith Richards), la quale lo presenta al manager Chas Chandler, che dopo un’esibizione al Café Whà gli propone di trasferirsi a Londra.

Il successo

Nella capitale inglese Chandler gli affianca due musicisti britannici, il bassista Noel Redding e il batterista Mitch Mitchell: nasce così il trio Jimi Hendrix Experience, che a dicembre del 1966 pubblica il primo 45 giri “Hey Joe - Stone Free”, dal notevole successo. La consacrazione arriva l’anno successivo, con l’album “Are You Experienced” considerato una pietra miliare del rock. In tre anni di attività il trio pubblica altri due album in studio (“Axis: Bold as Love” e “Electric Ladyland”). Dopo lo scioglimento, Jimi Hendrix forma la Band of Gypsys, costituita da soli musicisti neri. Con questo gruppo registra un album live, l'ultimo pubblicato con lui ancora in vita. 

I brani da ricordare

I brani più famosi della breve carriera di Jimi Hendrix sono “Hey Joe” (cover di un brano blues di Billy Roberts), “Purple Haze”, “Foxy Lady”, “Little Wing” e “All Along the Watchtower”, scritta da Bob Dylan per l’album “John Wesley Harding” ma diventata un classico nella versione del chitarrista di Seattle. 

kimii-hendrix-bio.jpg
123RF

I live leggendari

Artista leggendario, Jimi Hendrix entra nell’immaginario collettivo grazie a due esibizioni. La prima è quella al Monterey Pop Festival del 1967, per molti l’inizio della lunga “Summer of Love”: nel corso di 40 minuti Hendrix sollecita la sua Fender Stratocaster in ogni modo, arrivando a mimare rapporti sessuali, per poi dar fuoco allo strumento e distruggerlo contro palco e amplificatori. A Woodstock nel 1969, invece, sale sul palco all’alba, dopo una notte di pioggia, infiammando il pubblico con un’incendiaria versione dell’inno statunitense, “The Star-Spangled Banner”.

La morte

Jimi Hendrix si esibisce per l’ultima volta il 6 settembre 1970 al Festival di Fehmarn in Germania

Soffocato a causa di un'intossicazione da alcol e barbiturici, muore infatti dodici giorni nell'appartamento che aveva affittato insieme alla compagna Monika Danneman al Samarkand Hotel di Londra.

L’eredità musicale

Anche se ha inciso appena tre album, Jimi Hendrix è oggi considerato uno dei musicisti più influenti di sempre. Capace di fondere blues, R’n’B, hard rock e psichedelia, è uno dei pochi chitarristi dare il proprio nome a degli accordi: gli Hendrix Chords, quelli di 7#9 usati sia in “Purple Haze” che in “Foxy Lady”.

Curiosità

  • Passato alla storia come Jimi Hendrix, nasce come Johnny Allen Hendrix al King County Hospital di Seattle: solo successivamente il padre gli cambierà il nome di battesimo in James Marshall. 
     
  • Jimi Hendrix era ambidestro. Scriveva, telefonava e mangiava con la destra, mentre si pettinava e fumava con la sinistra e suonava anche la chitarra da mancino: usava un modello per destrimani con le corde al contrario.
     
  • Leggenda vuole che Hendrix abbia imparato a suonare la chitarra tendendo un elastico sopra a una scatola di sigari. Di sicuro, nell’immaginario collettivo il suo nome è legato alla Fender Stratocaster. Ebbene, i resti della chitarra distrutta a Monterey sono esposti all’Experience Music Project di Seattle insieme a quella usata a Woodstock. Curiosità nella curiosità: all’inizio degli Anni ‘90 quest’ultima fu acquistata da Red Ronnie, che successivamente l’ha venduta al cofondatore di Microsoft, ideatore del museo. 
     
  • L’Händel House è un museo di Londra, dedicato alla vita e alle opere del compositore barocco George Friedrich Händel, che visse a lungo nella capitale inglese. La casa-museo si trova al 25 di Brook Street e comprende i piani superiori del civico 23, dove tra il 1968 e il 1969 abitò Jimi Hendrix. 
     
  • Da Londra a New York. Tra quelli in funzione, gli Electric Lady Studios sono i più antichi studi di registrazione della Grande Mela. Li fondò proprio Jimi Hendrix nel 1970: nel corso dei decenni sono stati usati da moltissimi artisti, tra cui David Bowie, John Lennon, Stevie Wonder, Patti Smith e Rolling Stones.
     
  • Alla fine di maggio del 1968 Jimi Hendrix arrivò in Italia per una serie di concerti, che saranno poi gli unici nel nostro Paese. Si esibì al Palazzo della Triennale di Milano, al Teatro Brancaccio di Roma e al Palasport di Bologna. 
     
  • Suo malgrado, Jimi Hendrix fa parte del cosiddetto “Club 27”, ovvero il gruppo di artisti (perlopiù musicisti) morti a soli 27 anni e in molti casi accomunati dalla lettera “J” come iniziale di nomi o cognomi

 

Matteo Innocenti