Pesce d'Aprile: una tradizione fatta di scherzi e burle

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Pesce d'aprile, una giornata dedicata agli scherzi e alle prese in giro le cui origini, benché incerte, hanno dato vita a una serie di tradizioni diffuse capillarmente in tutto il pianeta.

Il primo giorno di aprile è spontaneo guardarsi alle spalle, prendere con le pinze le notizie più strambe che passano in radio e TV e, soprattutto, correre il rischio di rimanere vittime di scherzi più o meno pesanti.

Ma da dove deriva l'usanza del pesce d'aprile? la teoria più accreditata, benché non abbia mai trovato una piena conferma antropologica, trova come punto di partenza la riforma gregoriana del calendario, avvenuta alla fine del 1500. Una riforma che 'riporta indietro' feste e usanze di qualche mese: se fino a quel momento il capodanno veniva universalmente festeggiato tra il 25 marzo e il primo aprile, la riforma gregoriana del calendario lo fa retrocedere fino al primo giorno di gennaio. Da quel momento in poi in Francia rimase la tradizione di recapitare, il primo giorno di aprile, pacchi regalo... vuoti!

Tuttavia, quella del pesce d'aprile, è un'usanza talmente diffusa nel mondo che gli antropologi  hanno necessariamente pensato ad un'origine ancor più antica, capace conseguentemente di spiegare come mai sia presente in così tante culture diverse e geograficamente lontane.

In attesa che gli esperti trovino l'origine di questa ricorrenza, non possiamo non passare in rassegna gli scherzi più clamorosi che si sono susseguiti nel corso degli anni.

Partiamo subito col più famoso, a seguito del quale Orson Welles acquistò la celebrità. Il famoso regista fece credere, attraverso il programma radiofonico intitolato 'la guerra dei mondi', che fosse in corso uno sbarco alieno sul pianeta. Il panico fu immediato: telefonate alla polizia, uomini e donne con maschere a gas e disordini generali. Si precisa, comunque, che previsto per il primo aprile, lo scherzo in questione andò in onda poi il 30 ottobre del 1938.

Uno degli scherzi più antichi di cui si ha memoria in Italia, è invece quello relativo al 1878, quando la Gazzetta d'Italia annuncia che nel parco delle Cascine il popolo di Firenze avrebbe potuto assistere alla cremazione di un mahrajà indiano. Una grossa folla si radunò nel luogo annunciato, salvo poi trovare un gruppo di ragazzi che, uscendo da alcuni cespugli, urlarono 'Pesci d'Arno fritti'!

Arrivando all'epoca contemporanea, bisogna ammettere che ad essere una vera regina di scherzi e burle è la BBC, televisione pubblica inglese: a più riprese e in diversi anni, infatti, tese simpatici tranelli ai suoi telespettatori. Del 1965 è il falso reportage durante il quale si era fatto credere che era in fase di test una nuova tecnologia televisiva che permetteva di trasmettere, oltre alle immagini e ai suoni, anche gli odori: molti inglesi credettero alla burla, offrendosi volontari nelle fasi di sperimentazione. Qualche anno prima, invece, e precisamente nel 1957, un altro reportage fece credere ai sudditi inglesi che in Svizzera esistessero degli alberi su cui crescevano gli spaghetti, e anche in quel caso molti inglesi chiamarono per poterne comprare qualche confezione.

Tempi recenti hanno visto contribuire al grande calderone degli scherzi mondiali, anche alcune personalità italiane. Per esempio nel 1998 apparve sul sito rockol un articolo firmato Franco Zanetti, in cui si annunciava l'uscita dell'ultimo album di Lucio Battisti, prosaicamente intitolato “L'asola”: gioco di parole che rimanda alla parola sòla che, tradotta dal dialetto romanesco, significa per l'appunto 'fregatura'.

Ma capita anche che, durante l'1 di Aprile notizie nate come burle e spiritosaggini vengano prese per vere dagli altri media, facendo letteralmente il giro del mondo. E' il caso dell'episodio avvenuto qualche anno fa, quando venne comunicato che il film 'Lo Hobbit' sarebbe stato prodotto in 4D, aggiungendo, durante la proiezione, anche nuove tipologie di stimolo che avrebbero interessato la percezione corporea e l'olfatto. La notizia, incredibilmente, fu poi riportata dall'Ansa, La Repubblica, TGCom e altre testate italiane.

Cosa dovremo aspettarci quest'anno?