Com'è cambiato il canone di bellezza nel corso della storia?

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Belle e prosperose, belle e proporzionate, belle e magrissime. L'ideale di bellezza è mutevole come il tempo e i costumi: facciamo quindi un viaggio a spasso per la storia per scoprire la sua evoluzione.

I canoni di bellezza nel tempo sono cambiati significativamente. Basti pensare al fascino esercitato dalla Venere di Willendorf, immortalata in argilla e consegnata all'eternità dagli uomini primitivi. Curve, addome rigonfio, seni abbondanti: tutti elementi che solo oggi vengono rivalutati grazie alla body positivity, ma che fino a qualche anno fa erano relegati nel girone infernale e vergognoso di obesità e "cose da cambiare". Ma come sono cambiati i canoni di bellezza nella storia? Ecco un rapido excursus sul tema.

Canoni di bellezza tra antica Grecia e antica Roma

Il concetto di bellezza ha subito notevoli cambiamenti nel corso della storia. I suoi canoni sono evoluti con i periodi storici e i cambiamenti sociali. Ad esempio, l'ideale di bellezza greca era basato su simmetria, proporzione e armonia. Lo dimostrano le statue risalenti soprattutto al V secolo a.C., in cui dee come Afrodite erano rappresentate con corpi atletici, proporzionati e muscolosi. Una bellezza naturale, dunque, non artefatta, arricchita dalla gioventù.

Nell'antica Roma si ricevono i canoni di bellezza maschili e femminili nati nell'antica Grecia, ponendo un accento maggiore su virilità e potenza maschili. Tuttavia, questi ideali estetici si accompagnavano anche ad acconciature elaborate e cosmetici, fattori che oggi assoceremmo alla bellezza femminile, ma che in passato erano usati per valorizzare l'aspetto fisico sia delle donne che degli uomini. Inoltre, tale possibilità evidenziava anche l'appartenenza a un ceto sociale elevato.
 

Canoni di bellezza nel medioevo

Nel Medioevo la bellezza diventa trascendentale, associata a spiritualità e virtù, di cui modestia e castità erano i più apprezzati. Il riflesso fisico di queste caratteristiche caratteriali era la pelle pallida, che tra le altre cose indicava anche l'appartenenza alla classe nobiliare, capelli biondi lunghi, e fisico esile.

Canoni di bellezza nel Rinascimento

Durante il Rinascimento, in Italia, si fece un passo indietro. Come dimostrano i capolavori artistici di questo periodo, la bellezza torna ad essere florida, attingendo nuovamente all'ideale di bellezza greca. Le forme si arrotondano e si ammorbidiscono. I corpi femminili tornano a essere prosperosi e quelli maschili, muscolosi. La pelle resta chiara, il colore preferito per i capelli è il biondo. Gli occhi si preferiscono chiari. Ma soprattutto, i corpi tornano a essere celebrati nella loro nudità.

Canoni di bellezza durante il Barocco

Durante il periodo Barocco i canoni di bellezza femminile esaltavano figure corpulente e prosperose, simbolo di agiatezza e salute. Ma le figure vanno a snellirsi nel secolo successivo, aspetto che colpisce anche i corpi maschili.

Canoni di bellezza nel XIX secolo

Nell'Ottocento, epoca esaltata anche dalla recente serie tv Bridgerton, la bellezza femminile viene esaltata da alcuni accessori moda che diventano presto imprescindibili. È l'epoca dei corsetti che sfinano i corpi delle donne e le portano a impallidire per mancanza di fiato. Tornano a contare atteggiamenti come modestia e virtù. Inoltre, al contrario dell'exploit barocco, i cosmetici vivono una regressione, esaltando i colori naturali di gote e incarnato.

Canoni di bellezza nel Novecento

Ma i cambiamenti più sensibili nei canoni di bellezza si hanno nel corso del XX secolo. Infatti. Dagli anni Venti ai Novanta la figura femminile attraversa un'evoluzione vertiginosa, al passo con quella tecnologica e sociale. 

I canoni di bellezza negli anni Venti chiedevano alle donne di avere una figura quasi androgina, con corpi snelli e piatti, capelli corti, alla maschietto o a caschetto. Il trucco? Leggero, ma visibile. 
Negli anni Cinquanta si tornò a chiedere alle donne una figura più sinuosa, simile a quella amata nell'Ottocento. Si torna a volere corpi a clessidra. Un esempio su tutti? Il fisico di Marilyn Monroe, in cui le curve accentuate si sposavano con le esigenze glamour. 

Negli anni Sessanta e Settanta la liberazione dei costumi e le evoluzioni sociali permisero alle donne di affrontare il concetto di bellezza con più libertà. I canoni si alleggeriscono ed emerge in modo più sensibile la naturalità e la diversità. 

Negli anni Ottanta, complice anche l'ascesa della tv commerciale e l'influenza della cultura americana, torna al centro dei canoni di bellezza femminili e maschili il culto del corpo scolpito. A guidare questa evoluzione è il fitness. La tonicità, i capelli voluminosi e un make up ben visibile sono i tratti salienti dei canoni di bellezza di questo periodo storico. Negli anni Novanta si parla di tendenza "heroin chic": i corpi si smagriscono, proprio come era già accaduto nel Medioevo.

I canoni di bellezza contemporaneai

Oggi, nel secolo dell'immagine, la bellezza è diventata più inclusiva e diversificata, ma fortemente influenzata dalla presenza sui social di personalità influenti, capaci di condizionare il giudizio di sé sin dall'età adolescenziale.

L'aumento di casi di disturbi legati alla sfera alimentare, volti all'eccessivo dimagrimento o all'aumento di massa muscolare rispetto a quella grassa, ha acceso i riflettori su alcuni stili e canoni di bellezza dannosi, veicolati anche da famosi influencer. Il fenomeno colpisce sia la popolazione maschile che quella femminile.

Oggi, però, si parla anche molto di body positivity, un fenomeno volto a valorizzare i corpi al naturale, anche quando sono morbidi e abbondanti. La diversità - di pelle, di stili, di fisicità - viene celebrata e non più cancellata.

Stefania Leo

Foto di apertura: Francisco Goya, Public domain, via Wikimedia Commons