Al Capone: storia del criminale più famoso di sempre

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Dall'infanzia da bambino povero al mito di Scarface. La vera storia di Al Capone.

Spietato nell’eliminare i rivali sulla sua strada e sempre capace di eludere i sicari ingaggiati per farlo fuori. Per un decennio fu il re incontrastato di Chicago, tra bische clandestine, estorsioni e smercio illegale di liquori. La storia di Al Capone, il gangster italoamericano per eccellenza e (forse) il criminale più famoso di sempre.

Le origini di Al Capone

Figlio di un barbiere e di una sarta, Alphonse Gabriel Capone nasce a Brooklyn il 17 gennaio 1899. Quarto dei nove figli della coppia, originaria della Campania ed emigrata a New York pochi anni prima, il piccolo “Al” cresce in un ambiente povero e degradato, entrando presto a contatto con le gang della zona, formate da ragazzini dediti alla microcriminalità.

La carriera criminale

Dopo aver abbandonato la scuola all'età di undici anni, Al Capone si unisce alle bande criminali dei South Brooklyn Rippers e poi ai Forty Thieves Juniors, per poi finire nella Five Points Gang, guidata da Johnny Torrio. È in questo periodo che conosce Lucky Luciano e Frankie Yale.

L’ascesa

Nel 1920 Capone viene inviato a Chicago per mettersi al servizio di Torrio, che ha preso il controllo dell’organizzazione criminale della città (la “Chicago Outfit”) dopo averne fatto assassinare il fondatore Giacomo Colosimo, che era suo zio. Proprio all’inizio dell’epoca del proibizionismo, Torrio affida al giovane Capone la gestione del night club Four Deuces, che in realtà nasconde uno speakeasy, una bisca e un bordello. Il “sindacato del crimine” di Torrio riesce a controllare il South Side di Chicago grazie a una serie di alleanze, che però si rivelano fragili. Se quella con l’Unione Siciliana regge, a traballare è soprattutto quella con gli irlandesi della North Side Gang di Dion O’Banion, che nel 1924, a causa di questioni legate al contrabbando di alcol, viene assassinato nel suo negozio di fiori da killer italoamericani, inaugurando così la guerra fra bande a Chicago.

Al comando della Chicago Outfit

Hymie Weiss e Bugs Moran, nuovi capi della North Side Gang, decidono di vendicare la morte di O'Banion cercando di uccidere Torrio, che dopo essere rimasto gravemente ferito in un agguato cedere il comando della Chicago Outfit a Capone e si ritira in Italia. Nella seconda metà dei Roaring Twenties, in un crescendo di violenza il boss italoamericano venuto da New York si prende la città: la scelta del socio Antonino Lombardo come presidente dell’Unione Siciliana provoca la reazione di Joe Aiello, che assolda gli uomini della North Side Gang per ucciderlo, eliminando poi anche il vice Pasquale Lolordo. Al Capone non può stare a guardare e inizia a pianificare la vendetta, che passerà alla storia come la strage di San Valentino.

Quanti omicidi ha commesso Al Capone?

A Capone e alla sua organizzazione sono riconducibili circa 200 omicidi. Tra quelli commessi in prima persona, si possono citare quello di Joe Howard, malavitoso ucciso perché lo aveva insultato dopo un prestito rifiutato, errore costato la vita anche al gangster Richard Lonergan l’anno seguente. Nel 1929, caratterizzato dalla strage di San Valentino, Capone picchiò a morte con una mazza da baseball John Scalise, Alberto Anselmi e Joe Giunta, tre mafiosi siciliani che gli stavano causando problemi, attirati in trappola con un invito a cena.

Perché veniva chiamato Scarface

Al Capone aveva un soprannome: Scarface, “Sfregiato”. Aveva infatti una vistosa cicatrice sulla guancia sinistra, causata da un certo Frank Galluccio, che lo aveva colpito con rasoio a causa di commenti pesanti sulla sorella. Teatro dell’episodio l’Harvard Inn di Coney Island, nightclub che serviva come copertura a un bordello gestito da Yale, dove il futuro boss della Chicago Outfit lavorava come buttafuori e barista sul finire degli Anni Dieci.

Quando e perché fu arrestato

Al Capone gestiva centinaia di milioni provenienti dal traffico di alcolici, dal controllo del gioco d’azzardo e dalla prostituzione. E per tenere in mano il controllo, dette l’ordine di uccidere decine e decine di persone, centinaia probabilmente. Numeri incredibili, se si pensa che non ricevette mai una sola accusa di omicidio. Finito in carcere una prima volta nel 1929 per possesso di armi illegali, uscì prima del previsto per buona condotta. Impossibile da incastrare come mandante degli omicidi che stavano flagellando Chicago, Capone doveva tornare però dietro le sbarre: questo il pensiero fisso del capo dell’FBI J. Edgar Hoover, che incaricò il poliziotto Eliot Ness di catturarlo, facendo facendo nascere così la squadra degli "Intoccabili". Il 5 giugno 1931, le prove raccolte portarono all’incriminazione di Capone e di altri gangster della Chicago Outfit per evasione fiscale e violazione del Volstead Act, la legge sul proibizionismo.

La reclusione ad Alcatraz

Condannato a undici anni di carcere, Capone fu inizialmente detenuto nel penitenziario di Atlanta, dove dove disponeva di lussi e privilegi impensabili per gli altri carcerati. Ma nell'agosto 1934 fu trasferito nel nuovo carcere di Alcatraz, dove ricevette un trattamento più duro, a cui si aggiunse l’interruzione di tutti i contatti con l'esterno. Nel 1938 i medici diagnosticarono a Capone una forma di sifilide e finì per trascorrere l’intero anno nella sezione ospedale del penitenziario. Tornò in libertà a novembre del 1939, dopo che la sua condanna era stata ridotta a sei anni e cinque mesi per buona condotta.

Come è quando è morto

Affetto da una forma di demenza derivata proprio dalla sifilide, fu fatto ricoverare dalla moglie Mae in un ospedale di Baltimora. Dopo alcuni mesi, una volta dimesso Al Capone si ritirò nella sua tenuta di Miami, dove continuò le cure. Sfuggito tante volte alle pallottole dei nemici, il boss della Chiacago Outfit non potè niente contro la malattia: colpito da un ictus e da una polmonite, morì il 25 gennaio 1947.

Dove è sepolto

Morto all’età di 48 anni, Al Capone fu seppellito al Mount Carmel Cemetery di Chicago, dove riposano numerosi esponenti della malavita locale: il braccio destro Frank Nitti, il socio Jack McGurn, Antonio Lombardo, Sam Giancana, boss della Chicago Outfit dal 1957 al 1966, Hymie Weiss, Dion O’Banion e Mike Merlo, temuto capo dell’Unione Siciliana negli Anni Venti.

Al Capone nella cultura di massa

Il personaggio di Al Capone ben si prestava a diventare protagonista al cinema. Con il gangster appena finito in carcere, nel 1932 uscì nelle sale Scarface (dove il boss si chiama Tony Camonte), mentre è del 1959 Al Capone, interpretato da Rod Steiger. Il criminale più famoso di sempre è apparso al cinema ne Il massacro del giorno di San Valentino (1967) e in Quella sporca ultima notte (1975), con un giovane Sylvester Stallone, curiosamente, nella parte di Frank Nitti. Anche Scarface con Al Pacino (1983) racconta in pratica l’ascesa dell’altro Al, Capone: cambia solo il nome Tony Montana, e l’origine del boss, cuba. La storia di Ness e della sua squadra è invece al centro de Gli Intoccabili (1987), in cui Capone, interpretato da Robert De Niro, pronuncia la famosa frase: “Sei solo chiacchiere e distintivo!”. Sono grandi attori per il gangster italoamericano, a cui nel nel 2020 ha dato il volto Tom Hardy. Dal cinema alla tv, il personaggio di Al Capone è apparsa anche nella serie Boardwalk Empire, interpretato da Stephen Graham.