Che cosa fare
Il malato dovrebbe assumere almeno un litro e mezzo d'acqua al giorno, salvo diversa indicazione, sotto varie forme: minestre, verdura, frutta e acqua pura. Il 70% circa del nostro organismo è composto d'acqua e un'alterazione di questo equilibrio è dannosa, poiché il mancato apporto di liquidi provoca disidratazione.
Lo stato di malattia può provocare forti perdite di liquidi attraverso la sudorazione e il vapore acqueo della respirazione negli stati febbrili, attraverso il vomito e la diarrea. Tali liquidi vanno prontamente reintegrati. Una buona idratazione permette di prevenire, soprattutto nel caso in cui si rende necessaria una lunga permanenza a letto e negli anziani, piaghe da decubito e complicazioni a carico della cute, dell'apparato intestinale e urinario. Il malato a cui sia stato applicato il catetere vescicale vedrà quest'esigenza accresciuta, poiché l'assunzione abbondante di liquidi permette di produrre molta urina, e di mantenere una miglior pulizia dell'apparato urinario nel suo complesso attraverso l'abbondante minzione.
Fornire cibi ricchi di fibre. Le fibre nella dieta sono utili al fine di mantenere a un buon livello la funzione intestinale. Gli alimenti in cui le fibre sono più rappresentate sono: la frutta con la buccia, anche cotta, insalata, coste, fagiolini e finocchi cotti, le foglie del carciofo, tutti i cereali integrali (sotto forma di pane, pasta e riso).
Limitare l'uso di condimenti e di cibi fritti, per evitare l'affaticamento dell'apparato gastrointestinale.