Tumori e patologie cardiocircolatorie
Malattie quali vaiolo, colera, scarlattina, pellagra, malaria, pertosse, tubercolosi, difterite, meningite, febbre tifoide, oggi determinano rarissimi casi di morte e, comunque, i pochi casi di malattia registrati sono condotti spessissimo a guarigione. Emblematico è il caso del vaiolo, oggi considerato non più presente sul pianeta.
I tassi di mortalità relativi ai tumori e alle patologie cardiocircolatorie esemplificano efficacemente l'andamento nel tempo delle patologie cronico-degenerative. Mantenendo una relativa distanza numerica gli uni dalle altre, si può osservare un andamento in crescita sovrapponibile. I tumori, infatti, risultano responsabili della morte di 59,1 individui su 100 000 nel 1881 e di 264 nel 1992. Le patologie cardiocircolatorie evidenziano lo stesso andamento crescente passando da 182,9 nel 1881 a 412 morti su 100 000 individui nel 1992 (ma con un lieve regresso rispetto ai 459 del 1983). Appare chiaro l'effetto dei fenomeni, prima descritti, che hanno caratterizzato l'evoluzione sociale ed economica dell'Italia nel corso di un secolo.
Media correlati
Grafico del tasso di mortalità. Morte. La figura illustra l'andamento dei tassi di mortalità per grandi gruppi di cause di morte nel periodo compreso fra la fine del secolo scorso e il 1992.