Precauzioni

Poche sono le controindicazioni alle vaccinazioni d'infanzia.

Devono essere riferite e documentate, se possibile, le condizioni di immunodepressione primitive (congenite) o secondarie a malattie (AIDS, leucemie, linfomi, tumori) o conseguenti a trattamenti farmacologici delle stesse, che riguardino il soggetto da vaccinare o un suo stretto convivente.

Di norma, la vaccinazione contro la poliomielite viene praticata con il vaccino tipo Sabin ad almeno un'ora di distanza dalla poppata precedente e seguente. È opportuno, nell'ora successiva alla sua somministrazione, evitare il contatto con la saliva del bambino. Dev'essere perseguita, inoltre, una scrupolosa igiene delle mani nei 21 giorni successivi, ogni volta che si cambia il pannolino al bambino vaccinato con il Sabin. Tutto ciò al fine di evitare che i virus del vaccino possano infettare soggetti non vaccinati e immunodepressi tra quelli che curano il bambino. Le vaccinazioni previste nel primo anno di vita non comportano reazioni avverse significative, ma esclusivamente rare reazioni secondarie e transitorie (arrossamento ed eventuale indurimento nel punto di iniezione, irritabilità e febbre).

Il personale dei Servizi di igiene e Sanità pubblica è in genere disponibile a prendere visione di qualunque inconveniente verificatosi.

È utile ricordare che, quando ci si presenta alla ASL per una vaccinazione, bisogna esibire la tessera sanitaria e segnalare le vaccinazioni effettuate privatamente.

Attualmente, in Italia, la legge stabilisce che tutti i cittadini debbano sottoporsi obbligatoriamente alle seguenti vaccinazioni:
- Antidifterica-tetanica (DT)
- Antipoliomelitica (OPV)
- Antiepatite virale B (HB)