I grattacieli, giganti dell'architettura
La Sears Tower di Chicago La definizione del grattacielo come tipo edilizio ebbe particolare impulso a Chicago (il cui centro era stato distrutto da un incendio nel 1871) per opera della cosiddetta Scuola di Chicago.
Il Rockefeller Center di New York La "Zoning Law" costituì una semplice norma limitativa, che non teneva conto dell'interesse pubblico e non promuoveva una vera definizione urbanistico-spaziale, alla quale si giunse solo con la realizzazione (1931-40) del Rockefeller Center di New York.
La Transamerica Pyramid di San Francisco Il grattacielo è un edificio a prevalente sviluppo verticale (oltre i 15 piani e i 50 m di altezza), comparso negli USA nella seconda metà del secolo XIX, sotto l'impulso del crescente sviluppo economico e tecnologico.
Grattacieli nel quartiere parigino della Défense La nascita dei grattacieli come elementi architettonici pose il problema del loro rapporto con gli edifici preesistenti in un quadro urbano che essi stessi contribuivano a mutare profondamente. Più specificamente maturò il problema di ricercare una veste architettonica espressiva dei nuovi contenuti strutturali e funzionali.
Un edificio governativo a Kuala Lumpur I grattacieli corrisposero all'esigenza di concentrare molteplici attività di natura commerciale e amministrativa nelle aree centrali delle città in via di più intenso sviluppo. Ciò comportava la ricerca di nuovi modi di aggregazione degli spazi interni, legata alla loro destinazione, e, contemporaneamente, la massima utilizzazione possibile del lotto.
Costruzione del Flatiron Building in Times Square a New York Nel 1916 la "Zoning Law" di New York pose dei limiti allo sfruttamento del terreno e ai conseguenti effetti negativi che questo aveva sul soleggiamento e sull'illuminazione degli edifici vicini e dello stesso grattacielo: a partire da una certa altezza il fabbricato non poteva più crescere su tutta l'area, ma solo su una parte di essa ed entro una certa sagoma definita da un'inclinata.
Le torri gemelle del World Trade Center, poi distrutte dall'attentato dell'11 settembre 2001 Nei grattacieli in acciaio il problema statico principale è rappresentato dalla deformabilità della struttura, che si cerca di ridurre al massimo con l'impiego di pareti esterne a traliccio, capaci di realizzare una struttura con resistenza scatolare, paragonabile, nel suo insieme, a una grande mensola incastrata al suolo. Un esempio è stato il World Trade Center di New York.
Space Needle e grattacieli nello Stato di Washington Negli Stati Uniti, Paese fortemente industrializzato e con manodopera ad alto costo, hanno sempre avuto tanto sviluppo i grattacieli in acciaio, mentre più di recente vi è stato un ritorno all'uso del cemento armato per le migliorate tecniche della prefabbricazione, che consentono un eguale procedimento industriale di cantiere.
Il grattacielo Pirelli di Milano In Europa diverse condizioni sociali ed economiche, una diversa normativa (limiti di altezza, rapporto con i centri storici) hanno determinato, per quel limitato sviluppo che il grattacielo vi ha avuto, un maggiore impiego del cemento armato.
La torre Agbar di Barcellona I nuovi materiali da costruzione e le nuove tecnologie hanno sempre trovato nei grattacieli un'ideale applicazione sperimentale al limite delle loro possibilità; ma non si può parlare in assoluto della prevalenza di un materiale (per esempio l'acciaio) sull'altro, in quanto sono i dati progettuali e i fattori normativi, economici e ambientali a determinare, caso per caso, l'opportunità dell'una o dell'altra tecnologia.