Tarabuso

NOME ITALIANO: Tarabuso
SPECIE: Botaurus stellaris
LUNGHEZZA: 70-80 cm
DISTRIBUZIONE: Eurasia
PHYLUM: Cordati
CLASSE: Uccelli
ORDINE: Ciconiformi
FAMIGLIA: Ardeidi
GENERE: Botaurus
Specie parzialmente sedentaria e migratrice, il tarabuso è presente in Eurasia. In Italia nidifica in poche località con poche coppie. Frequenta in ogni periodo dell’anno zone umide d’acqua dolce, localmente anche acque salmastre purché ricoperte di vaste bordure di canneti. Ha forme compatte e piumaggio altamente mimetico, bruno-giallastro screziato di nero. Il dito più lungo delle zampe è il medio, e non il più esterno come negli aironi, rispetto ai quali le penne timoniere della coda sono 8 anziché 12. Il becco è diritto, di colore verdegiallastro. L’apertura alare è di 90-110 centimetri e il volo appare pesante e lento ma silenzioso, a breve distanza dal suolo. Spiccatamente territoriale, il tarabuso costruisce nidi di canne assai voluminosi. Caratteristico è il richiamo con cui segnala la propria presenza, simile a un cupo muggito, udibile anche a qualche chilometro di distanza. Di abitudini crepuscolari e notturne, si ciba di pesci, anfibi e insetti, oltre che di lucertole, crostacei, piccoli uccelli e mammiferi. Tra aprile e maggio depone 5-6 uova di colore bianco, verde-azzurrino o paglierino, che si schiudono dopo 25-26 giorni di incubazione, alla quale provvede la femmina; i piccoli si involano a 7-8 settimane di vita.