zeoliti
sf. pl. [sec. XIX; dal greco zêin, bollire+-lite]. Gruppo di minerali, silicati alluminiferi idrati di sodio, calcio e di altri metalli, di struttura complessa e in alcune varietà non ancora completamente conosciuta. Ben note sono le forme fibrose, come la natrolite, costituite da anelli tetraedrici uniti a formare catene parallele all'asse di allungamento e collegate tra loro in reticoli spaziali che lasciano canali vuoti ad andamento elicoidale, riempiti da molecole d'acqua (acqua zeolitica); meno nota è invece la struttura delle zeoliti lamellari come la heulandite. Caratteristico delle zeoliti è il modo di perdere e di riassorbire acqua che, a differenza che negli altri silicati idrati come le miche e la caolinite, avviene gradualmente al variare delle condizioni di temperatura e pressione senza che l'edificio cristallino subisca sensibili modificazioni strutturali. Le zeoliti si presentano con abito fibroso o lamellare in cristalli di colore bianco, verdastro, rosa, rosso, o anche incolori, con lucentezza vitrea o sericea, facilmente sfaldabili, talvolta di grandi dimensioni. Sono minerali di origine idrotermale, a bassa termalità, frequenti soprattutto nelle geodi di rocce magmatiche sia intrusive sia effusive; si trovano anche nei tufi e si possono formare per alterazione di altri silicati di rocce vulcaniche (zeolitizzazione). In Italia le zeoliti sono presenti in belle cristallizzazioni nelle geodi dei graniti di Baveno e dell'Elba, dei basalti del Monte Baldo e dei melafiri della Val di Fassa e dell'Alpe di Siusi; grandi giacimenti di zeoliti si hanno nella Nuova Scozia (Canada), nel Colorado, in Islanda, nelleisole Faer Øer e in Australia. Per le loro caratteristiche strutturali e per la proprietà di scambiare il sodio con il calcio o con il magnesio, le zeoliti trovano impiego industriale per l'addolcimento di acque naturali dure; attualmente per questa utilizzazione si usano zeoliti ottenute artificialmente e note con il nome di “permutiti”. Le zeoliti vengono ripartite in sette gruppi.