verticàle

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agg. e sf. [sec. XVII; dal latino verticālis, da vertex, vertice].

1) Agg., riferito alla direzione dall'alto verso il basso, perpendicolare al piano dell'orizzonte: retta verticale, piano verticale; tracciare una linea verticale; i piani verticali di un edificio; anche estens., riferito a una perpendicolarità approssimativa: abito a righe verticali; posizione verticale, di persona o di oggetto disposti in tal senso, eretti; presentazione verticale, quella normalmente assunta dal feto all'atto della nascita; pianoforte verticale, con le corde disposte dall'alto in basso. Con accezione specifica, in astronomia, cerchio verticale, cerchio passante per lo zenit, il nadir e l'astro del quale si vuole misurare l'azimut e l'altezza zenitale; primo verticale, particolare cerchio verticale definito come piano verticale normale al piano meridiano passante per lo zenit dell'osservatore; in topografia e geodesia, la verticale è la direzione individuata fisicamente dal filo a piombo e coincide con la direzione della linea lungo la quale agisce la forza di gravità, è sempre normale alla superficie del geoide e solo nel “punto di emanazione” coincide con la normale alla superficie dell'ellissoide di riferimento; deviazione della verticale, angolo compreso fra la verticale al geoide e la normale all'ellissoide e utilizzato per determinare le ondulazioni geoidiche e quindi per definire gli scostamenti tra ellissoide e geoide.

2) Fig., di concentrazioni produttive o sindacali fra gruppi che concorrono alla realizzazione di uno stesso prodotto nelle successive fasi di elaborazione: trust verticale; sindacalismo verticale.

3) Sf., direzione o linea che ha tale caratteristica: scendere per la verticale.

4) Esercizio ginnico che consiste nel far assumere al corpo una posizione eretta con le gambe in alto e la testa all'ingiù.