troncaménto
Indicesm. [sec. XIV; da troncare].
1) Operazione, risultato e modo del troncare; anche fig.: troncamento di un legame amoroso.
2) In linguistica, soppressione, per ragioni eufoniche, della vocale o della sillaba finale atona di una parola polisillaba; le vocali che più spesso si sopprimono sono e, o (a solo in ora e nei suoi composti e in suora: or, allor, ancor, suor). La parola troncata può terminare in consonante, e più precisamente in liquida (l, r) o in nasale (m, n) e non ha il segno dell'apostrofo (bel ragazzo, cuor di leone, possiam fare, gran chiasso); oppure in vocale, e in questo caso si segna normalmente l'apostrofo (be' per bene, mo' per modo, po' per poco; comunemente senza apostrofo si scrive fra per frate). Il troncamento è soprattutto usato nella lingua letteraria più antica, ma lo usano frequentemente anche l'Alfieri e il Manzoni; è abbastanza comune anche nella lingua parlata.
3) Per estensione, abbreviazione di una parola ottenuta sopprimendo la parte finale (per esempio, rif. per riferimento).