tre
IndiceLessico
(con la e chiusa), agg. num. cardinale e sm. inv. [sec. XIII; latino tres].
1) Agg., indica una quantità composta da due unità più una (graficamente si rappresenta con 3 in cifre arabe, con III in cifre romane): tre anni; ho tre figli; tornerò tra tre giorni. Per estensione, con valore indeterminato, pochi: è riuscito a dire solo tre parole. Talvolta, posposto al sostantivo con valore ordinale: leggete a pagina tre.
2) Sm., il numero tre e la cifra che lo rappresenta: il tre precede il quattro. Per estensione, persona o cosa contrassegnata col numero tre: il tre conduce la gara; per andare al lavoro prendo il tre; il tre è sulla sinistra partendo dal centro, il numero civico tre; il tre di denari, di picche, la carta da gioco di tale numero. In particolare, nelle valutazioni scolastiche, voto di merito che indica grave insufficienza: ha preso tre in matematica.
3) Nel gioco di carte della canasta, tre nero, il tre di picche o di fiori che, scartato, gela il “pozzo”, cioè impedisce al giocatore successivo di impossessarsene; tre rosso, il tre di cuori o di quadri che vale 100 punti positivi o negativi secondo che, alla fine della partita, si sia realizzato o meno il minimo del punteggio, cioè una canasta pura e una impura. Se i tre rossi sono quattro o più di quattro vengono conteggiati per il doppio del loro valore.
Aritmetica
Regola del tre semplice, regola per la soluzione di problemi di semplice proporzionalità. Date due grandezze tra loro proporzionali (direttamente o inversamente), se la prima assume un certo valore a in corrispondenza di un certo valore b della seconda, il valore x che assume la prima in corrispondenza di un altro valore noto c della seconda si ricava scrivendo la relazione di proporzionalità tra le quattro grandezze. Per la proporzionalità diretta a : b=x : c (da cui x=a∤c/b); analogamente si procede per la proporzionalità inversa. La regola del tre composto permette la soluzione di problemi in cui appaiono più di due specie di grandezze direttamente o inversamente proporzionali tra loro. Se una data grandezza varia proporzionalmente a più altre e si conosce un suo valore a corrispondente a una data serie di valori b₁, ..., bn di queste altre, per calcolare il valore x della prima grandezza corrispondente a una nuova scelta di valori delle altre si procede nel seguente modo: per ogni grandezza direttamente proporzionale all'incognita si forma il rapporto tra il valore corrispondente a x e quello corrispondente ad a; per ogni grandezza inversamente proporzionale si forma il rapporto inverso; si moltiplica a per tutti i valori così ottenuti.
Astronomia
Problema dei tre corpi, determinazione del moto di tre corpi soggetti unicamente alla reciproca attrazione gravitazionale. Con l'approssimazione che i corpi siano puntiformi, il moto è definito da tre equazioni differenziali del 2º ordine, di cui non esiste una soluzione generale, se si impiegano coordinate cartesiane come variabili indipendenti. Le tre equazioni ammettono tuttavia soluzioni algebriche in alcuni casi particolari, come fu dimostrato da J. L. Lagrange nel 1772; per esempio, una soluzione è possibile se uno dei tre corpi si trova in uno dei cosiddetti punti lagrangiani (o di librazione) degli altri due; un corpo che si trovi in prossimità di questi punti compirà piccole oscillazioni attorno al punto stesso. K. G. Jacobi definì un altro caso particolare, il cosiddetto problema ristretto: se un corpo, di massa trascurabile, si muove nello stesso piano di moto di altri due corpi, e ritorna alle condizioni iniziali dopo un dato tempo, allora si muove di moto periodico ed è possibile calcolare gli elementi orbitali. In ogni caso valgono le seguenti tre leggi: il centro di massa del sistema di tre corpi rimane stazionario, o si muove di moto rettilineo uniforme; è costante la somma dei prodotti delle masse per le proiezioni delle velocità con cui i rispettivi raggi vettori si muovono; è costante la somma delle energie cinetiche e potenziali dei tre corpi.