trachìte
sf. [sec. XIX; dal greco trachýs, aspro, duro]. Roccia eruttiva, costituita dall'associazione di un feldspato (sanidino) e un plagioclasio con biotite, pirosseni e anfiboli come minerali secondari e altri accessori, tra i quali prevalenti titanite, apatite, zircone. La struttura è porfirica con massa di fondo generalmente olocristallina, costituita da microliti di sanidino listiformi disposti lungo linee di flusso intorno ai fenocristalli (struttura fluidale trachitica); la massa di fondo può essere però in parte o anche totalmente vetrosa e si hanno pertanto, rispettivamente, trachiti vitrofiriche e ossidiane trachitiche. Le forme più antiche e alterate sono chiamate ortofiri o porfidi non quarziferi. In base alla composizione le trachiti si distinguono in trachiti della serie normale e trachiti alcaline. Le prime sono caratterizzate da un plagioclasio alcali-calcico che manca nelle seconde; in queste sono invece presenti feldspatoidi, come sodalite e noseana, e anfiboli sodici. Numerosi sono i termini di passaggio tra i due tipi di trachiti. Le trachiti normali sono rocce olocristalline, di colore grigio o giallognolo, con evidente struttura fluidale e scarsi elementi femici. Famose sono le trachiti dei Colli Euganei (localmente chiamate “masegna”) utilizzate per lastricati e come materiale da costruzione; dello stesso tipo sono le trachiti della Sardegna, del Dodecaneso, dell'Asia Minore. Più abbondanti e caratterizzate da chimismo più basico e da più numerosi minerali femici sono le trachiti normali diffuse nell'Italia centromeridionale, dove prendono il nome dalle regioni in cui affiorano in maggiore quantità: le toscaniti del monte Amiata, le vulsiniti presenti nei dintorni del lago di Bolsena, le ciminiti dei monti Cimini nel Lazio, più esattamente da considerarsi come trachidoleriti per il loro carattere lamprofirico. Le trachiti alcaline sono rocce di colore grigio o bluastro in cui sono presenti anfiboli sodici, tipo arfvedsonite e riebeckite, anche in cristallini aciculari nella massa di fondo. In Italia, trachiti alcaline caratterizzate dalla presenza di sanidino, labradorite e diopside sono molto abbondanti nell'isola di Ponza, nei Campi Flegrei e nei dintorni del lago di Vico; trachiti più ricche in biotite sono quelle dei Puy dell'Alvernia e quelle del Siebengebirge in Germania e le trachiti della Scozia. Trachiti ricche di sodalite (trachiti sodalitiche) affiorano ancora nei Campi Flegrei, in Sardegna, nelle Canarie e nelle Azzorre; trachiti leucitiche sono invece frequenti nei dintorni di Viterbo e, come termini di passaggio alle tefriti leucitiche, si trovano tra le lave del Vesuvio.