tornèo
sm. [sec. XIV; da torneare]. Spettacolo equestre e guerresco, medievale (dal sec. XI): si trattava di una serie di scontri tra squadre di cavalieri che si affrontavano entro un recinto (lizza) armati di lancia, spada e mazza; lo spettacolo, che durava uno o anche più giorni, era spesso cruento, fatto che suscitò a più riprese l'indignazione e perfino la scomunica da parte della chiesa, fino all'adozione delle cosiddette “armi cortesi” (lancia spuntata, spada senza punta e senza filo e mazza liscia); come la giostra anche il torneo veniva indetto in occasione di pubbliche festività, raccogliendo adesioni anche all'estero, si svolgeva alla presenza della nobiltà e della corte, assumendo una rigorosa procedura e un accentuato carattere scenografico. Esercizio cavalleresco per eccellenza, fu in gran voga fino al Quattrocento. Poi decadde a semplice esercizio di evoluzioni equestri, accompagnato da sfilate e caroselli, forma nella quale esso sopravvisse fino al Seicento. Successivmente il termine è venuto a designare un complesso di gare fra squadre o atleti singoli basato su eliminatorie e graduatoria a punteggio.