tonsillìte
sf. [sec. XIX; da tonsilla+ -ite]. Processo infiammatorio, acuto o cronico, a carico delle tonsille palatine, detto anche amigdalite. Le forme cliniche sono numerose. La acuta catarrale è sostenuta da strepto, stafilo, pneumococco, dai bacilli di Fridländer e di Vincent. Insorge con febbre alta (fino a 40 ºC), preceduta da brividi, dolore alla deglutizione e alla fonazione, malessere generale, tumefazione e arrossamento delle tonsille, adenopatia satellite; a volte sono presenti membrane biancastre da essudato fibrinoso aderente ( o angina pseudomembranosa). Per evitare complicanze quali ascesso peritonsillare, retro o parafaringeo, reumatismo articolare acuto, nefrite, otite media ecc., occorre una terapia antibiotica tempestiva. La follicolare o lacunare è caratterizzata dalla presenza di fibrina nelle cripte tonsillari con fenomeni necrotici dei follicoli linfatici; l'aspetto macroscopico è di punti biancastri disseminati. I sintomi e il decorso sono simili a quelli della forma precedente. La cronica può essere parenchimatosa o criptica; la prima è secondaria a tonsilliti acute ripetute e si manifesta con ipertrofia infiammatoria delle tonsille, iperemia dei pilastri anteriori, adenite cronica satellite, bruciori e secchezza faringea, tosse; la seconda quasi sempre fa seguito a tonsilliti acute follicolari e decorre con scarsa sintomatologia (febbricola, irritazione faringea, zaffi di pus alla spremitura tonsillare).