tilacino

sm. [sec. XIX; dal greco thylákē, borsa]. Nome della specie Thylacinus cynocephalus, unico rappresentante dei Tilacinidi, famiglia appartenente ai Marsupiali dell'ordine dei Marsupicarnivori e affine ai Dasiuridi. Questo animale, noto anche come lupo di tasmania o lupo marsupiale, era diffuso fino a 4000 anni fa anche sul continente australiano ed era ancora certamente presente nella sola Tasmania fino al 1933. Oggi è completamente estinto. Assai somigliante nei lineamenti a un cane, rappresenta uno dei tanti casi di convergenza evolutiva tra i Marsupiali e i Placentati: solo la parte posteriore e la grossa coda differiscono, infatti, più sensibilmente dalla morfologia di un canide. Lungo 1-1,30 m, si trattava del più grande marsupiale carnivoro: aveva capo alquanto massiccio, arti piuttosto corti, coda lunga 60 cm. Il manto era grigio-nocciola, con 16-18 caratteristiche fasce trasversali bruno scure sul dorso, da metà tronco alla base della coda; il pelo era fitto e ruvido. Gli arti avevano appoggio digitigrado. Caratteristica la sua capacità di spalancare enormemente la bocca, potendo portare le mascelle superiori e inferiori a formare quasi un angolo di 180º. La sua estinzione in Australia non è probabilmente imputabile alla competizione con il dingo, in quanto questo ha abitudini diurne, mentre il tilacino era al contrario un animale notturno. In Tasmania è stato sterminato dall'uomo perché costituiva una minaccia per il bestiame domestico.

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