terzo settore
Espressione con cui si identificano gli enti che non afferiscono agli enti pubblici, cioè alla sfera dello Stato e della pubblica amministrazione (primo settore), o agli enti commerciali, cioè alla sfera del mercato e delle imprese (secondo settore). La legge delega 106/2016 definisce come terzo settore “il complesso degli enti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e che, in attuazione del principio di sussidiarietà e in coerenza con i rispettivi statuti o atti costitutivi, promuovono e realizzano attività di interesse generale mediante forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità o di produzione e scambio di beni e servizi.” Gli enti del terzo settore esercitano quindi la loro attività senza scopo di lucro ma con finalità di tipo civico o sociale. In Italia il termine si è diffuso a partire dalla fine degli anni Ottanta in concomitanza con la progressiva crisi del welfare e la nascita delle prime organizzazioni non profit, per definire tutti quei soggetti privati che operano nella produzione di beni e servizi in favore della collettività e di natura solidaristica. Il Decreto legislativo numero 177/2017 ha definito enti del terzo settore (ETS) le seguenti realtà: organizzazioni di volontariato; associazioni di promozione sociale; enti filantropici; imprese sociali, incluse le cooperative sociali; reti associative; società di mutuo soccorso; associazioni, riconosciute o non riconosciute; fondazioni e altri enti di carattere privato diversi dalle società costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento di una o più attività di interesse generale in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi, o di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi. La qualifica di ETS è subordinata all’iscrizione nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS).