kolchoz
sm. russo (abbreviazione di kollektivnoe chozjajstvo, economia collettiva). Azienda agraria collettiva sovietica, che aveva avuto un precedente storico nell'artel, ancora in epoca prerivoluzionaria. Il kolchoz, ritenuto da Lenin strumento necessario per passare dalla grande proprietà privata alla socializzazione della terra e dei mezzi di produzione, ha svolto un ruolo fondamentale nell'economia collettivistica dell'Unione Sovietica, fino alla disgregazione del Paese. Organizzato secondo i principi del codice agrario sovietico e impostato sull'intesa di almeno 5 persone, la sua struttura organizzativa si basava sull'assemblea dei soci, i cui compiti erano di eleggere i dirigenti, discutere il bilancio annuale e decidere in merito alle attività lavorative, assistenziali e culturali. La costituzione dei kolchoz, basata sulla concessione perpetua e gratuita della terra da parte dello Stato e sulla proprietà comune dei mezzi di produzione, data dal 1919, ma la piena attuazione colcosiana si è avuta a partire dal 1928 con i piani quinquennali. Caratteristica dell'economia colcosiana era una relativa libertà di mercato nella distribuzione dei prodotti.