terapìa
sf. [sec. XIX; dal greco therapêia, da therapéuō, curare]. Complesso di misure adottate per eliminare le malattie, i loro sintomi e le possibili complicazioni. Secondo lo scopo specifico che si propone, la terapia si definisce profilattica, causale, sintomatica. La terapia profilattica cerca di impedire l'azione dei fattori che causano malattie evitando l'esposizione al loro contatto mediante l'isolamento, la distruzione degli animali vettori di germi, la disinfezione di oggetti e di ambienti; oppure potenziando le resistenze e le difese organiche mediante interventi sull'igiene e lo stile di vita (alimentazione sana, igiene della persona e dell'ambiente, esercizio fisico) o ancora attuando interventi per creare un'immunità attiva e passiva nei confronti dell'infezione (vaccinazione e sieroprofilassi). La terapia causale si prefigge di combattere una malattia eliminando la causa stessa che l'ha provocata con l'impiego di farmaci, di mezzi fisici, con interventi chirurgici, o mediante l'introduzione nell'organismo malato di materiale genetico (terapia genica). La terapia sintomatica ha lo scopo di eliminare o mitigare i sintomi determinati da uno stato patologico (dolori, insonnia, febbre, dispnea ecc.).