pneumoconiòsi
sf. [sec. XIX; da pneumo-2+greco kónis, polvere+-osi]. Gruppo di malattie polmonari determinate dall'inalazione di polveri inorganiche, il più importante tra le cosiddette malattie professionali per la frequenza e la gravità di alcune di esse. Quadri simili alle pneumoconiosi sono comunque provocati dai contaminanti aerei dei centri urbani industrializzati. Le polveri minerali sono state classificate in rapporto all'azione più o meno lesiva sul polmone. Le polveri attive o sclerogene, a elevato contenuto in silice cristallina oppure costituite da amianto, producono in esuberanza tessuto fibroso, determinando gravi alterazioni nella struttura istologica dell'organo. Le polveri inerti (carbone puro, ossidi di ferro, solfato di bario, stagno) provocano invece una reazione fibrosa limitata e modeste alterazioni anatomo-funzionali, mentre quelle miste (con scarso contenuto di quarzo quali carbone con silice, silicati tipo caolino, smalti), determinano reazioni intermedie. La patogenesi delle pneumoconiosi è connessa con il diametro delle particelle inalate: mentre quelle di diametro superiore ai 5 μ vengono infatti bloccate nel muco che riveste le pareti dei bronchi e gradualmente eliminate con il movimento verso l'alto delle ciglia vibratili dell'epitelio bronchiale, quelle di diametro inferiore allo 0,5 μ si comportano come gas. La massima ritenzione a livello del bronchiolo respiratorio e dell'alveolo si ha quindi per le particelle di diametro compreso tra 5 e 0,5 μ. Raggiunto l'interstizio, queste ultime migrano verso le radici periferiche delle vie linfatiche, dove sono captate da cellule istiocitarie ad azione macrofagica. Le pneumoconiosi sono classificate secondo un criterio eziologico: si distinguono così pneumoconiosi da polveri sclerogene, delle quali le più importanti sono la silicosi, l'asbestosi, la berilliosi; pneumoconiosi da polveri miste quali la silico-antracosi (da polvere di carbone con un tasso di silice libera inferiore al 2%), la silicosi dei ceramisti (da polvere di caolino con piccola percentuale di silice), la silicatosi da smalti (da polvere di silicati o borati con piccola percentuale di silice); pneumoconiosi da polveri inerti quali la siderosi (da polvere di ferro o di ossidi di ferro) e l'alluminosi (da polvere di alluminio). Clinicamente tutte le pneumoconiosi comportano una ridotta funzionalità respiratoria e sono gravate da una serie di complicanze, dalla bronchite cronica all'insufficienza cardiaca alla possibile insorgenza di neoplasie pleuriche e bronchiali (asbestosi). Per la diagnosi è dirimente l'esame radiologico ma si rendono indispensabili, anche ai fini medico-legali, le prove di funzionalità respiratoria che sono le più indicative per una precisa valutazione dell'entità del danno respiratorio. La terapia delle pneumoconiosi è mirata fondamentalmente alla cura delle complicanze.