tacheòmetro

sm. [sec. XIX; dal greco tachéōs, celermente+-metro]. Strumento topografico usato per la determinazione di distanze e dislivelli e, in generale, nel rilevamento celerimetrico. Deriva dal teodolite, strumento geodetico, da cui si distingue per le dimensioni più ridotte e per la minore precisione ottenibile nelle misure. Schematicamente, il tacheometro è costituito da quattro parti principali: il basamento, i cerchi graduati, l'alidada e il cannocchiale. Il basamento è un cilindro cavo entro cui s'inseriscono i perni del cerchio azimutale e dell'alidada; è collegato per mezzo di viti di sostegno a una piattaforma solidale con un treppiede o avvitabile su di esso. I cerchi graduati, azimutale od orizzontale e verticale o zenitale o ecclimetro, sono dischi anulari metallici o di vetro ottico, di diametro variabile da 6 a 15 cm secondo lo strumento, su cui è incisa la graduazione in gradi sessagesimali o centesimali; sono contenuti entro scatole metalliche munite di due finestrelle poste in corrispondenza dei noni o dei microscopi di lettura (talvolta le scatole sono completamente chiuse e allora un sistema ottico a prismi porta il raggio all'oculare del microscopio). L'alidada costituisce la parte mobile dello strumento; è coassiale con il cerchio azimutale e può ruotare intorno a un asse detto asse principale dello strumento. Porta due cavalletti, per sostenere il cannocchiale e gli organi di lettura. Il cannocchiale, capovolgibile o non, è distanziometrico e, nei tacheometri moderni, munito di autoriduttore; ha ingrandimento superiore a 20 volte e buona luminosità; può essere in posizione centrale o eccentrica rispetto al centro dello strumento e ruota sia in senso orizzontale, mediante lo spostamento dell'alidada, sia in senso verticale intorno al suo asse (asse secondario dello strumento). Il tacheometro è dotato inoltre di vari organi accessori (livelle, sferiche e toriche, poste sull'alidada, sui collari del cannocchiale e sul cerchio verticale) e organi di servizio (viti di sostegno, di manovra, di rettifica); completano lo strumento una bussola o un declinatore magnetico, per l'orientamento al meridiano magnetico, e un piombino ottico per la messa in stazione. La precisione delle misure è notevole: su 100 m di distanza l'errore è di 1-2 cm, leggermente superiore è l'errore per i dislivelli.

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