superlatìvo
Indiceagg. [sec. XIV; dal latino tardo superlatīvus, da superferre, portare in alto].
1) Sommo, eccelso, superiore a ogni altro: essere buono, astuto in modo superlativo.
2) In linguistica, grado di comparazione degli aggettivi e degli avverbi che indica una qualità al suo più alto livello, sia in senso assoluto (superlativo assoluto: bellissimo), sia in senso relativo (superlativo relativo di maggioranza: il monumento più bello della città, superlativo relativo di minoranza: il monumento meno bello della città). Il superlativo assoluto è normalmente formato con il suffisso -issimo (alcuni aggettivi hanno però mantenuto l'originaria forma di superlativo latino: celebre, celeberrimo; munifico, munificentissimo), con gli avverbi assai, molto, oltremodo, sommamente (molto bello), con i prefissi arci-, iper-, stra-, super-, ultra- (arcicontento), con la ripetizione dell'aggettivo (piccolo piccolo), con l'aggiunta di un altro aggettivo (tutto sporco). Alcuni aggettivi e avverbi oltre alla forma normale di superlativo ne hanno anche un'altra, detta organica, direttamente derivata dal latino (ottimo superlativo di buono, pessimo superlativo di cattivo, massimo superlativo di grande, minimo superlativo di piccolo).