sumèro
Indiceagg. e sm. Appartenente all'antica popolazione dei Sumeri; la lingua parlata da tale popolazione. § Il sumero non presenta sicuri rapporti con nessun'altra lingua dell'antichità ed è anche la più antica lingua scritta dell'umanità, perché i suoi primi documenti risalgono al IV millennio a. C. La scrittura, in origine pittografica, si sviluppò gradualmente fino a diventare la scrittura sillabicacuneiforme che i Sumeri trasmisero agli Assirobabilonesi. Dall'accadico il sumero ricevette alcuni prestiti lessicali, ma molto più numerosi sono i vocaboli sumeri penetrati in accadico. Si estinse lentamente sopraffatto dall'accadico, ma come lingua dotta continuò a essere usato fin quasi alle soglie dell'era cristiana. Nella lingua, attestata nell'arco di ca. 4 millenni, si può distinguere una fase antica e una recente e si possono rilevare due varietà dialettali principali: l'eme-ku e l'eme-sal (quest'ultimo ha m invece di g, e š invece di n: širmal, capo, invece di nirgal). È fondamentalmente una lingua di tipo agglutinante in cui alla radice, generalmente monosillabica, vengono giustapposti vari affissi per esprimere le diverse relazioni grammaticali.
A. Deimel, Sumerisches Lexicon, 5 voll., Roma, 1930-39; R. Jestin, Abrégé de grammaire sumérienne, Parigi, 1951; G. Pettinato (a cura di), Studi per il vocabolario sumerico, Roma, 1985.