stozzatrìce
Indicesf. [sec. XX; da stozzare].
1) Macchina utensile impiegata per l'esecuzione di cave all'interno dei mozzi delle pulegge o delle ruote dentate. "Per lo schema di una stozzatrice di tipo medio vedi il lemma del 18° volume." La stozzatrice, che opera in modo analogo a quello delle limatrici, viene anche utilizzata per lavorazioni singole al posto della brocciatrice, soprattutto quando la fabbricazione di una broccia potrebbe costare più dell'intera operazione da eseguire. La stozzatrice è costituita da: basamento con montante a collo di cigno, tavola portapezzo e slittone portautensile. La tavola portapezzo, per un corretto posizionamento del pezzo in lavorazione, può muoversi in senso longitudinale, verticale o trasversale; il moto di alimentazione è fornito dal pezzo ed è generalmente trasversale. Lo slittone portautensile è dotato di lento moto di lavoro verticale discendente e moto di ritorno verso l'alto. Il portautensile è realizzato in modo che nella corsa di ritorno l'utensile possa disimpegnarsi dal pezzo così da garantire una buona finitura superficiale e dimensionale della cava. Per eseguire più cave la macchina è dotata di un divisore che permette il corretto posizionamento angolare del pezzo. Nelle stozzatrici più moderne si impiegano dispositivi di comando oleodinamici che permettono l'impiego di maggiori potenze e l'esecuzione di lavorazioni più rapide, dando inoltre maggiori garanzie di precisione delle dimensioni e delle tolleranze desiderate.
2) Tipo di pressa meccanica orizzontale, utilizzata nel ciclo di lavorazione dei tubi senza saldatura, nella quale il massello forato, proveniente dalla pressa foratrice e infilato su un mandrino, viene costretto a passare attraverso una serie di matrici ad anello, ottenendo così un allungamento del forato e la diminuzione dello spessore della sezione tubolare.