limatrice
sf. [sec. XIX; da limare]. Macchina utensile ad asportazione di truciolo, a comando meccanico od oleodinamico, caratterizzata da un moto di lavorazione rettilineo-alternativo; serve per rendere lisce superfici metalliche di grande ampiezza. La limatrice è costituita da: basamento, slittone, tavola portapezzo, testa portautensile. Il basamento contiene i ruotismi del cambio di velocità e il comando per il movimento dello slittone (glifo oscillante, nelle limatrici a comando meccanico, circuito idraulico in quelle a comando oleodinamico); in esso sono ricavate le guide verticali per la tavola portapezzo e le guide orizzontali su cui scorre lo slittone. Lo slittone, nella sua corsa di andata (moto di lavoro), sposta orizzontalmente la testa portautensile: questa è montata sull'estremità anteriore dello slittone e porta il carrellino e il blocchetto portautensile: le tre parti possono essere rispettivamente inclinata, alzata e ruotata secondo le diverse esigenze di lavorazione. La tavola portapezzo è costituita da due parti: una che scorre solo verticalmente e che viene posizionata in altezza per mezzo di un'apposita vite di manovra; la seconda, che scorre su guide ricavate nella prima, è dotata di moto orizzontale-trasversale rispetto a quello dello slittone. Il dispositivo comandato dal glifo o dal circuito oleodinamico trasmette il moto al meccanismo vite-chiocciola che comanda la traslazione laterale del pezzo (moto di alimentazione). Rispetto alle limatrici a glifo oscillante quelle a comando oleodinamico presentano: velocità dello slittone costante nella fase di lavoro e nella corsa di ritorno; possibilità di arresto automatico dello slittone quando l'utensile incontra delle resistenze eccessive durante la corsa di lavoro; possibilità di variare in modo continuo la velocità di taglio regolando la portata della pompa del circuito oleodinamico.