sopra- o sovra-
[da sopra]. Primo elemento di numerose parole composte, nelle quali produce di norma il raddoppiamento della consonante semplice iniziale della parola a cui è premesso; davanti a parola cominciante per vocale elide di norma la -a finale. Si alterna spesso con sovra-, secondo l'uso, in cui, per alcuni composti, esistono ambedue le forme (per esempio soprintendere-sovrintendere). Rappresenta la prep. “sopra” e assume nei vari composti diversi significati, indicando: qualche cosa che sta sopra a un'altra o la copre, l'avvolge (per esempio sopracciglio, sopraccoperta); qualche cosa che viene aggiunto (per esempio soprannome) o che viene dato in più (per esempio soprappaga); un superamento o anche un eccesso (per esempio soprannumero); qualche cosa che trascende (per esempio soprannaturale); esprime superiorità di grado, di funzione (per esempio soprintendente); ha valore di “precedentemente” (per esempio sopraccennato); esprime il verificarsi improvviso, inaspettato di qualche cosa (per esempio sopraggiungere); in composizione con un agg., gli conferisce valore di superl. (per esempio sopraffino).