smart working

Modalità di lavoro a distanza che sfrutta le tecnologie digitali (letteralmente "lavoro intelligente", in italiano spesso tradotto con "lavoro agile"). Lo sviluppo e la diffusione dello smart working si sono progressivamente affermati grazie al rafforzarsi della rete Internet nel mondo e alla diffusione dei computer sia in ambito aziendale sia a livello personale. Queste condizioni consentono al lavoratore di operare e svolgere le proprie mansioni da qualsiasi luogo, a partire dalla propria residenza, a patto che vi sia una linea di accesso stabile alla rete, riservandogli così maggiore libertà nella definizione dei propri orari e nell’organizzazione del lavoro e delle necessità personali e familiari. Inoltre la forma digitale dello smart working consente alle parti in gioco di interagire regolarmente, agevolando l’aggiornamento di obiettivi e metodi, anche grazie all'impiego di piattaforme online come i cloud. Tra i vari studi effettuati spicca una ricerca del 2015 realizzata dall’università californiana di Stanford, che stima un aumento della produttività del 13% per le aziende che utilizzano il lavoro a distanza in modo sistematico. A ciò si aggiungono ulteriori benefici, sia a livello di impatto ambientale – viene evitato lo spostamento fisico di milioni di persone verso il luogo di lavoro –, sia personale, dato che il lavoratore ha la possibilità di stabilire a suo piacimento un equilibrio fra vita privata, lavoro e attività ricreative. Nel settembre del 2016 il Parlamento Europeo ha introdotto una delle prime legislazioni in tema di lavoro a distanza in modo da garantire che i dipendenti non subiscano penalizzazioni economiche. In Italia l’approvazione della normativa sullo smart working è stata avviata nel 2014 per poi essere rilanciata nel 2016 con il Jobs Act sia per agevolare le amministrazioni pubbliche sia per favorire un maggiore equilibrio tra vita privata e lavorativa, valorizzando le risorse personali e strumentali dell’individuo. Le aziende, in Italia e nel mondo, hanno fatto un utilizzo massiccio dello smart working in occasione della pandemia di Covid-19 nei primi mesi del 2020, in seguito al cosiddetto lockdown, vale a dire alla "chiusura" per un determinato periodo di tempo dei movimenti e delle relazioni sociali per motivi di emergenza sanitaria.

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