scórcio

sm. [sec. XVI; da scorciare1].

1) Espediente rappresentativo atto a rendere l'aspetto di un oggetto o figura giacente su un piano obliquo rispetto all'osservatore in modo che alcune parti di esso risultino più vicine rispetto alle altre (donde l'effetto di accorciamento). In uso già, come mezzo di correzione ottica, nei vasi greci a figure rosse e nelle sculture dei templi classici – che andavano viste dal basso –, lo scorcio trionfò nell'arte del Rinascimento con l'uso delle regole della prospettiva e divenne elemento virtuosistico della grande decorazione pittorica barocca, basata sull'illusionismo prospettico.

2) Nella loc. di scorcio., di sfuggita, di lontano: dalla mia finestra si vede il mare di scorcio.

3) Breve lasso di tempo che rimane alla fine di un periodo, anche storico: nello scorcio del XIX secolo si ebbe lo sviluppo dell'industria automobilistica.