sbiànca

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sf. [sec. XX; da sbiancare].

1) Trattamento chimico delle materie fibrose gregge, usate per la fabbricazione della carta, per eliminare totalmente o parzialmente le sostanze coloranti in esse contenute.

2) Nell'industria tessile, lo stesso che candeggio.

3) Nella tecnica fotografica, bagno utilizzato per trasformare l'argento di un'immagine fotografica in un sale che sia solubile in un bagno di fissaggio. Nella fotografia in bianco e nero la sbianca viene impiegata in taluni procedimenti di viraggio e nello sviluppo dei materiali invertibili; nella fotografia a colori viene usata nel processo di sviluppo di tutti i materiali per eliminare l'argento che copre l'immagine colorata. Le sostanze più usate sono il ferricianuro di potassio in soluzione neutra o alcalina, oppure il permanganato di potassio, il bicromato di potassio o il cloruro ferrico in soluzione acida. Talora il bagno di sbianca contiene anche un induritore della gelatina (sbianca-induritore) e spesso un solvente del sale d'argento formatosi (sbianca-fissaggio). La sbianca catalitica dei coloranti è un procedimento usato nella fotografia a colori in base al quale i coloranti non si formano durante lo sviluppo cromogeno ma sono già inseriti nell'emulsione e vengono sbiancati in un apposito bagno, che l'argento dell'immagine formatasi durante uno sviluppo in bianco e nero ha già catalizzato; l'immagine a colori che in questo modo si forma risulta positiva.

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