sècolo

Indice

sm. [sec. XIII; dal latino saecŭlum, propr., durata di una generazione].

1) Periodo di cento anni: pochi uomini riescono a superare il secolo di vita. In espressioni iperb., periodo di tempo molto lungo o che sembra molto lungo: non lo vedo da un secolo; nei secoli (dei secoli), per tutti i secoli dei secoli, per sempre, per l'eternità; alla fine dei secoli, alla fine del mondo; nella notte dei secoli, in un tempo lontanissimo di cui si è perduta la memoria. In particolare, ciascuno dei periodi di cento anni in cui normalmente si divide la storia dell'umanità, per lo più prendendo come punto di riferimento la nascita di Gesù Cristo: il primo secolo (più comunemente il secolo I) d. C., gli anni dall'1 al 100 dopo la nascita di Cristo; nel terzo secolo (o nel secolo III) a. C., negli anni dal 300 al 201 prima della nascita di Cristo.

2) Per estensione, periodo, età, epoca: il secolo delle scoperte geografiche; un secolo di barbarie, di grande progresso; il secolo dei lumi, l'età dell'illuminismo; i secoli bui, oscuri, l'alto Medioevo. In loc. fig.: roba dell'altro secolo, antiquata, superata, fuori moda; l'avvenimento, il matrimonio, l'incontro del secolo, che enfaticamente si considera il più importante e caratteristico del proprio tempo; figlio del secolo, chi assomma in sé in maniera esemplare i difetti e le virtù del proprio tempo.

3) Il mondo e le cose del mondo, in contrapposizione alla vita religiosa o dello spirito: le ambizioni, le vanità del secolo; lasciare il secolo, rinunciare al secolo, ritirarsi a vita religiosa, in convento; tornare al secolo, abbandonare il convento; al secolo, loc. che si premette al nome e cognome anagrafici di una persona che abbia assunto un nome diverso nella vita religiosa o anche un nome d'arte o un qualunque pseudonimo: il poeta Trilussa, al secolo Carlo Alberto Salustri.

Storia romana

Secondo la religione romana, periodo di tempo computato con l'idea di un ciclico rinnovamento, superordinato al rinnovamento annuale. Era appunto inteso talvolta come un “grande anno”, ossia un anno di anni; e, come l'anno veniva computato in 365 giorni, così il “grande anno” secolare era computato in 365 anni. L'annalistica pontificale seguì questo criterio fissando, per il 365º anno dalla fondazione di Roma, una specie di palingenesi (o rifondazione della città) attribuita a Camillo. Allo scadere del secondo “grande anno”, Augusto, iniziando una nuova era della storia di Roma, intese fondarla con la celebrazione dei Ludi Saeculares. Questa celebrazione del 17 a. C. diede l'avvio a un computo del secolo in 110 anni, sulla scorta di un oracolo che connetteva la crisi risolta dall'avvento di Augusto con la crisi del 126 a. C. (inizio della guerra italica). La festa secolare augustea, costituita come quinta di una serie fittizia, fu continuata dai successivi imperatori con un computo del secolo variante, per motivi contingenti, dai 100 ai 110 anni.

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