ramadàn
sm. [dall'arabo ramaḍā'n]. Nono mese del calendario islamico dedicato al digiuno, una delle pratiche fondamentali della religione islamica, annoverata tra i “cinque pilastri dell'Islam”. Consiste nell'astensione per le ore diurne del mese di ramadan da ogni cibo e bevanda, da profumi, dal fumo, da rapporti sessuali, da ogni genere di godimento; nelle ore notturne è concesso non solo mangiare ma fare anche cose di norma proibite, seguendo una licenza persino sfrenata. Questo digiuno, istituito da Maometto sin dalla sua predicazione a Medina, stando alla tradizione, pur ricorrendo calendarialmente è completamente sottratto al ciclo stagionale e dunque non ha alcuna relazione con eventuali modelli agrari preislamici; la astrazione dal ciclo stagionale è tipica del calendario islamico, composto di mesi lunari susseguentisi senza connessione con l'anno solare, così che il nono mese, ramadan, che significa “torrido”, capita in realtà in tutte le stagioni. Al posto di un valore “stagionale” è possibile vedere nel ramadan un valore “storico-cronologico”: infatti è in questo mese che Maometto partì da Medina alla conquista della Mecca.