ràdula
sf. [sec. XIX; dal latino radŭla, raschiatoio, da radĕre, radere]. Organo del pavimento boccale dei Molluschi, nella condizione tipica (per esempio, Gasteropodi), costituito da una sorta di cuscino cartilagineo (odontoforo), protratto e retratto da appositi muscoli, su cui si impianta una lamina di materiale chitinoso fornita di numerose serie di piastre dentate o dentelli; questi sono da 16 ad alcune migliaia; la morfologia della radula, e in particolare il numero, la disposizione e la forma dei dentelli hanno spesso valore sistematico. Si distinguono radule ripidoglosse, con almeno dodici dentelli per ogni serie trasversale, docoglosse, con poche piastre di cui non oltre tre per ciascun lato, tenioglosse, con sette piastre dentate per serie trasversale (due per lato, una centrale e una interposta fra questa e le prime), rachiglosse, con una piastra centrale e due laterali e toxoglosse, con una o due piastre per lato e prive di piastre mediane. La radula, che in alcune specie è ridotta o assente, è usata fondamentalmente per raspare materiali incrostanti aderenti a substrati duri e il consumo dei dentelli è ovviato dalla crescita continua verso avanti, da un “sacco della radula” posteriore, della banda chitinosa dentata. La radula di alcuni gasteropodi predatori (per esempio, Conus) possiede solo pochi denti, lunghi, acuminati e collegati a ghiandole velenose, che sono usati per trafiggere le prede e vengono poi rimpiazzati da denti di nuova produzione. Oltre a raschiare il velo di microrganismi presente sul substrato, grazie alla radula i Molluschi hanno iniziato a sfruttare anche quell'immensa riserva alimentare rappresentata dalle alghe. Da microfagi raschiatori, i Molluschi sono quindi diventati anche fitofagi raschiatori.