protèsta
Indicesf. [sec. XVI; da protestare].
1) Atto, effetto del protestare; energica dichiarazione della propria opposizione verso qualcuno o qualche cosa; per estensione, parole o gesti che esprimono tale disapprovazione: inviare una lettera di protesta; organizzare una manifestazione di protesta contro il carovita; dopo molte insistenze le sue proteste furono accolte.§ Nel diritto internazionale si definisce protesta ogni dichiarazione più o meno solenne (scritta o verbale) con la quale uno Stato afferma chiaramente la propria volontà di considerare come illegittimi – perché lesivi di propri precisi interessi – gli atti o i comportamenti assunti nei suoi confronti da un altro Stato della comunità internazionale. Più in generale, protesta è anche ogni forma particolare attraverso la quale si manifesta una profonda volontà di opposizione contro qualche cosa o qualcuno. Si possono avere così forme di protesta pacifica o violenta. Tra le prime ricordiamo, per esempio, le marce, i blocchi stradali, le occupazioni, gli scioperi, i cortei, gli scioperi a rovescio, l'autodenuncia, gli scioperi della fame, ecc. Fra le seconde invece, che assumono sempre più spesso un aspetto cruento e che sono andate dilagando nella società contemporanea con un'intensità drammaticamente inquietante, vi sono gli attentati, gli assassini politici, i sequestri di persona, i dirottamenti aerei, ecc. § In teatro, per antica consuetudine, il diritto riservato al datore di lavoro, capocomico o regista, di risolvere il contratto con l'attore che si dimostri inadatto alla parte assegnata. La protesta è regolata dai vari contratti nazionali in vigore.
2) Dichiarazione di un proprio sentimento o di una convinzione: il tribunale lo condannò nonostante le sue proteste di innocenza.