prèti operài, Moviménto dei-
movimento che ebbe origine in Francia nel 1943 a opera dell'abate Godin, che nel suo libro France terre de mission denunciava la progressiva scristianizzazione del Paese e in special modo della classe operaia, ma d'altro lato accusava la Chiesa ufficiale di usare nell'apostolato mezzi antiquati, non più rispondenti alle nuove esigenze dei tempi moderni e proponeva come nuovo strumento, più attuale, di apostolato la figura del prete che si spoglia della veste talare ed entra in fabbrica con la tuta, facendosi operaio con gli operai. La comprensione dei problemi operai – sosteneva Godin – sarebbe servita al prete ad avvicinare l'operaio e a ricondurlo alla pratica religiosa. L'intento di questa operazione non era però solo religioso, ma ne sottintendeva un altro di natura politica: battere la lotta di classe proprio sul suo naturale terreno di sviluppo, l'ambiente operaio. L'esito però fu ben diverso da quello sperato dalle gerarchie cattoliche: nell'ambito religioso i “ritorni” alla fede furono pochi e in campo politico i risultati furono addirittura capovolti: non pochi furono i sacerdoti che accettarono il principio della lotta di classe, si schierarono con gli operai nelle loro lotte sindacali e aderirono ai partiti della classe operaia. Nel 1953 la gerarchia cattolica pose severi limiti al Movimento dei preti operai e l'anno dopo la Congregazione del Sant'Uffizio proibiva ai preti il lavoro nelle fabbriche. Solo con l'avvento al soglio pontificio di papa Giovanni XXIII il rigore di questa proibizione fu attenuato e permise al movimento una certa ripresa: nel 1969 la Mission de France (l'istituzione francese dei preti operai) poté riprendere parzialmente l'attività e presto contò 85 sacerdoti che lavoravano a tempo pieno nelle fabbriche, mentre altri vi lavoravano a tempo ridotto. D'altronde il movimento aveva già varcato i confini della Francia trovando aderenti in molti altri Paesi.