positivo

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Lessico

agg. e sm. [sec. XIV; dal latino tardo positīvus, che viene posto, da posítus, pp. di ponĕre, porre].

1) Agg., che è stato posto, istituito dall'uomo, che deriva da un preciso fatto storico, che si presenta come un complesso di norme, dottrine e istituzioni precise; si contrappone a naturale: legge positiva; diritto positivo; religione positiva. In grammatica, si dice del grado dell'aggettivo e dell'avverbio che indica semplicemente la qualità o il modo, senza diminuzioni o accrescimenti, in contrapposizione a comparativo e superlativo.

2) Che si fonda su fatti concreti e sperimentabili, reale, effettivo: i dati positivi dell'indagine storica; scienze positive, quelle che si fondano sull'osservazione e sull'esperienza come la fisica e le scienze naturali. Per estensione, certo, sicuro: notizie positive; di positivo, sicuro, con certezza: lo conosco di positivo.

3) Riferito a persona, che bada alla realtà, che rimane aderente ai fatti, pratico, concreto: un uomo positivo; “Borghesia italiana, tranquilla, scettica, intelligente e positiva” (De Sanctis). Per estensione, che rivela una mentalità pratica e concreta: ragionamento chiaro e positivo.

4) Che prescrive o consente di fare una cosa; costruttivo: comando positivo. Più comune, affermativo; che conferma una previsione, soddisfa un'aspettativa; si contrappone a negativo: un giudizio positivo; spero che la tua risposta sia positiva; anche favorevole, utile, vantaggioso: i lati positivi della faccenda. §In particolare, in medicina, dell'esito di una analisi che conferma la diagnosi.

5) In varie scienze e tecnologie, si dice per convenzione di un'entità che si contrappone ad altra entità convenzionalmente detta negativa: il polo positivo e il polo negativo di una calamita.In particolare: A) in algebra, di numero reale maggiore di zero. B) In geometria, verso positivo su una retta o su una circonferenza è uno dei due versi che è possibile fissare su di esse. È contrapposto a verso negativo. C) In fotografia, immagine positiva (o solo positiva, sf.), immagine fotografica che riproduce i toni di grigio e di colore del soggetto ripreso. Viene ottenuta mediante stampa di un'immagine negativa o per inversione del materiale usato per la ripresa; anche del materiale sensibile fotocinematografico utilizzato per la stampa di immagini positive e del procedimento di fototrasporto per mezzo del quale da un negativo si ricava un'immagine negativa (non stampante) e da un diapositivo un'immagine positiva (stampante).

6) In fisica, cariche positive; raggi positivi, sinonimo di raggi canale. § In ottica, lente positiva è sinonimo di lente convergente.

7) In geologia, di movimento che porta al sollevamento o all'emersione; riferito a una struttura ne indica una posizione elevata rispetto a quelle adiacenti.

8) In botanica, del tropismo in cui il movimento avviene nella direzione da cui proviene lo stimolo.

9) In musica, con valore di sm., nome abbreviato di organo positivo.

10) Sm., ciò che esiste realmente o è certo, sicuro, incontrovertibile, oppure ciò che è utile, vantaggioso: distinguere il positivo dal probabile; in questa vicenda il positivo supera largamente gli aspetti negativi.

Filosofia

Dei due significati filosofici di questo termine, il primo è quello che, secondo l'etimologia, fa consistere il positivo in ciò che è posto, asserito, cioè prescritto, e questo si dice sia per le leggi di natura sia per le leggi sociali, da cui, nel primo caso, deriva la concezione della natura come regolata da leggi verificabili e riconoscibili e, nel secondo caso, la concezione dello Stato come legislatore in virtù del proprio potere. Il secondo significato è invece quello per cui positivo significa affermativo, e cioè il contrario di negativo: la teologia positiva, in questo contesto, appare come quel discorso su Dio in grado, per esempio, di definire gli attributi divini. C'è poi un terzo significato, non filosofico, ma, per così dire, “volgare”, secondo il quale positivo è ciò che ha valore e perciò esige la nostra adesione.

Diritto

Diritto positivo, il diritto effettivamente vigente in un dato tempo e in un determinato ordinamento. Si contrappone, nella filosofia del diritto, al diritto naturale e, mentre questo è immutabile e assoluto, il diritto positivo è mutevole e contingente secondo le situazioni storiche. Per la maggior parte dei filosofi il diritto positivo sarebbe l'unico diritto e quello naturale solo un ideale irraggiungibile.

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