plastificante
agg. e sm. [sec. XX; ppr. di plastificare]. Composto chimico, solitamente organico, in grado di ampliare la plasticità di un materiale al quale sia stato additivato, diminuendone le forze attrattive tra le molecole e favorendo quindi un maggiore scorrimento delle une sulle altre. Esso è impiegato per aumentare la flessibilità e l'estensibilità di un materiale plastico contraendone contemporaneamente il modulo di elasticità e il carico di rottura. I plastificanti usati per le materie plastiche si dividono in esterni e interni: i primi hanno l'effetto di diminuire la viscosità del polimero favorendone la lavorazione a temperature più basse, alle quali non si originano degradazioni termiche, e aumentandone la resistenza all'urto. I plastificanti interni si legano chimicamente al polimero modificandone la struttura che risulta intervallata da gruppi funzionali di propria polarità e adeguate dimensioni; tali plastificanti forniscono al polimero caratteristiche meccaniche più stabili dei plastificanti esterni ma entro ben determinati limiti di temperatura, per cui non sono più convenienti quando siano impiegati per temperature differenti da quelle di progetto. I plastificanti interni vengono additivati al polimero base con la tecnica di copolimerizzazione.