pianòla

sf. [sec. XX; da piano3]. Tipo di pianoforte automatico, che funziona per l'intervento di un esecutore, come avviene nei pianoforti normali, o, alternativamente, attraverso un complicato congegno meccanico basato sullo scorrimento di rulli di carta forata azionanti i martelletti. Ebbe grande voga alla fine dell'Ottocento e nella sua versione più perfezionata poteva registrare e quindi riprodurre esecuzioni di celebri pianisti e compositori (sono state anche in parte riversate su disco). Stravinskij, Casella, Hindemith e altri scrissero pezzi destinati alla pianola.