perfrigerazióne

sf. [sec. XX; da perfrigerare]. Sindrome morbosa determinata dall'esposizione del corpo a temperature inferiori a 0 ºC. Può interessare tutto l'organismo (perfrigerazione generale) o soltanto alcune regioni (perfrigerazione locale o congelamento); la gravità delle alterazioni provocate dal freddo sui tessuti dipende soprattutto dalla durata della loro esposizione alle basse temperature. Il primo effetto del freddo sui tessuti consiste in una contrazione dei vasi sanguigni, che produce ischemia, seguita dopo qualche tempo dalla dilatazione dei vasi per paralisi vasomotoria, quindi da iperemia: se l'azione del freddo si protrae a lungo, oppure si ripete più volte sullo stesso punto, si manifesta un'infiammazione con essudato sieroso e formazione di bolle o flittene simili a quelle delle scottature di secondo grado. Infine, se l'azione del freddo intenso è molto prolungata, si produce la necrosi della cute e talora anche dei tessuti profondi e perfino la gangrena di interi distretti. La perfrigerazione generale, oltre ai fenomeni morbosi già descritti, determina spesso perdita di coscienza per ischemia cerebrale e collasso cardiocircolatorio (congelamento).

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