papa Angèlico
appellativo con il quale i vari gruppi ereticali del tempo designavano papa Celestino V quale augurio perché in lui s'identificasse il riformatore della Chiesa, ormai mondanizzata e volta solo alla ricerca dei beni e del potere terreni. L'appellativo ricorre anche in altri movimenti e applicato a personaggi diversi non sempre ben identificabili, sempre però nel significato di“salvatore della Chiesa” con la purezza della sua vita. È un leit-motiv che ricorre frequentemente fra i millenaristi, i gioachimiti, i valdesi, i fraticelli, in letterati come Salimbene da Parma, in filosofi come Ruggero Bacone, in agitatori come Cola di Rienzo. Al papa Angelico pare alluda anche Dante quando parla del suo misterioso Veltro. Sulla pura figura del papa Angelico fondò tutta la sua predicazione riformatrice l'ardente anima di Gerolamo Savonarola.