ossalùria
Redazione De Agostini
sf. [sec. XIX; da ossal(ico)+ -uria]. Presenza di acido ossalico nelle urine, di norma sotto forma di ossalato di calcio. Normalmente compresa fra i 15 e i 50 mg nelle 24 ore, l'eliminazione urinaria di acido ossalico può aumentare (iperossaluria) senza tuttavia dar luogo ad alcuna manifestazione patologica. Quando l'iperossaluria è elevata, quasi inevitabilmente compare una sintomatologia di irritazione urinaria fino a vere e proprie coliche renali. Ciò può accadere in seguito all'assunzione di alimenti particolarmente ricchi di ossalati (spinaci, fragole, uva, pomodori), oppure in alcuni difetti del metabolismo degli ossalati (aumento della produzione endogena o dell'assorbimento intestinale).