ordinàrio
Indiceagg. e sm. [sec. XIV; dal latino ordinaríus, da ordo-ínis, ordine, grado].
1) Agg., che non esce dall'ordine, dalla norma, dalla consuetudine; solito, consueto, normale: il lavoro ha ripreso il ritmo ordinario; spese ordinarie; sono cose, faccende d'ordinaria amministrazione, che rientrano nella prassi quotidiana; sedute, riunioni, assemblee ordinarie, che si svolgono periodicamente secondo un ordine prestabilito; biglietto, prezzo ordinario, senza riduzione, a tariffa intera. Di persona, che si trova in una determinata condizione secondo la forma normale: membro, viaggiatore ordinario; in particolare, si dice del professore di ruolo nelle scuole secondarie o nelle università che ha superato il previsto periodo di prova e che non può più essere rimosso senza suo assenso dalla cattedra di cui è titolare; anche come sm. (f. -a): è ordinario di italiano e storia.
2) Per estensione, spregiativo, grossolano, dozzinale, di scarso valore: tessuto ordinario; scarpe ordinarie; riferito a persona, rozzo, volgare, non raffinato: è gente ordinaria; maniere ordinarie.
3) Sm., ciò che è normale, regolare, consueto: non uscire dall'ordinario; più dell'ordinario, più del solito; fuori dell'ordinario, di cosa o persona insolita, eccezionale, straordinaria: una intelligenza fuori dell'ordinario; d'ordinario, per l'ordinario, normalmente, di solito.
4) Nel diritto canonico, il titolare della potestà giurisdizionale annessa per legge a un ufficio ecclesiastico. Il pontefice, quale titolare della suprema potestà giurisdizionale su tutta la Chiesa, è ordinario universale. Gli arcivescovi, vescovi, abati e prelati nullius hanno potestà ordinaria propria sulle circoscrizioni territoriali da essi governate. Hanno, invece, potestà ordinaria vicaria i prefetti e vicari apostolici, che reggono i territori di missione a nome del pontefice e i vicari generali, che nell'esercizio del loro ufficio rappresentano il vescovo.