mesencèfalo
sm. [da meso-+encefalo]. In anatomia comparata, parte del deuterencefalo (vedi encefalo). In embriologia umana, la vescicola encefalica primaria media, uno dei tre rigonfiamenti presenti nella porzione cefalica del neurasse durante le prime fasi di sviluppo; da essa deriva quella parte dell'encefalo situata tra rombencefalo e proencefalo, che, in anatomia umana, ha lo stesso nome. Il mesencefalo nell'adulto è una formazione anatomica poco sviluppata a forma di cubo di ca. 2 cm di lato, dotata di una propria cavità; è composta da fibre essenzialmente bianche e può essere distinta in una porzione ventrale, i peduncoli cerebrali, e una dorsale, la lamina quadrigemina o tubercoli quadrigemini. Tra i nuclei nervosi mesencefalici, quelli principali sono il nucleo rosso (importante stazione sulla via nervosa cerebello-bulbo-spinale), il centro tegmentale mesencefalico (centro della via cerebello-spinale indiretta) e la sostanza nera di Sömmering (nel cui spessore si trova un tratto delle vie nervose deputate alla regolazione del tono muscolare). Il mesencefalo contiene poi i nuclei d'origine del 3º e 4º paio dei nervi cranici, è importante centro ottico e acustico e provvede alla regolazione di attività automatiche.In tutte le classi di Vertebrati il mesencefalo rappresenta un centro di associazione e di coordinazione. Nei Mammiferi gran parte delle sue funzioni sono trasferite alla sostanza grigia degli emisferi cerebrali. Le sensazioni uditive e di altra natura che raggiungono il mesencefalo, nei Mammiferi sono trasferite prima al talamo e da qui agli emisferi. Il tetto del mesencefalo conserva ancora delle funzioni limitate: serve come centro di riflessi ottici e uditivi.