imputato
Indiceagg. e sm. [pp. di imputare].
1) Agg., che è attribuito, ascritto: “assolviamo dall'imputato errore la Crusca” (Monti); in particolare, accusato di un atto illegale o criminoso.
2) Sm., chi viene accusato di avere commesso un reato ed è sottoposto ad azione penale: difendere, accusare gli imputati. § Secondo l'art. 27 della Costituzione “l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva” e come tale si distingue dal reo, che è il riconosciuto autore del reato, e dalla persona sospettata o indiziata di un reato. Assume la qualità d'imputato la persona alla quale è attribuito il reato nella richiesta di rinvio a giudizio, di giudizio immediato, di decreto penale di condanna, di applicazione della pena su richiesta, nel decreto di citazione a giudizio e nel giudizio direttissimo. La qualità d'imputato si conserva in ogni stato e grado del processo sino a che non sia più soggetta a impugnazione la sentenza di non luogo a procedere, sia divenuta irrevocabile la sentenza di proscioglimento o di condanna o sia divenuto esecutivo il decreto penale di condanna. La qualità d'imputato si riassume in caso di revoca della sentenza di non luogo a procedere e qualora sia disposta la revisione del processo.