guida (trasporti)
IndiceDescrizione generale
Il termine guida indica la somma delle operazioni, effettuate da un operatore mediante idoneo sistema di guida, che consentono di indirizzare lungo un percorso voluto un determinato veicolo. In ogni caso l'operatore deve essere in grado di poter agire con correttezza sugli organi di comando per imprimere al veicolo, attraverso gli organi di direzione e di governo, quelle variazioni al moto incontrollato che il veicolo è in grado di sviluppare. Traiettoria, velocità e accelerazione sono i parametri che vengono controllati dall'operatore, tutti o in parte secondo il veicolo: per esempio in quella di un treno manca il governo della traiettoria. Si è in grado di guidare un veicolo solo quando si sa condurlo lungo una certa rotta e soprattutto quando se ne sanno correggere i piccoli scostamenti. La scelta, la durata, la misura dell'intervento sui comandi viene stabilita dal conducente in base alle stesse sensazioni visive, acustiche, di equilibrio e di accelerazione che influenzano il suo apparato psicomotorio naturale. Per la guida di alcuni veicoli (per esempio satelliti) o di altri in particolari condizioni (per esempio aerei in volo notturno) ci si avvale di idonea strumentazione. Nel caso di guida manuale, lo sforzo muscolare sui comandi dà la misura del carico che grava sugli organi della direzione e quindi rivela al conducente se la manovra che sta compiendo è dolce o brusca. Per questo motivo anche nel caso di sistemi di guida completamente servoassistiti si riproduce artificialmente la reazione sul comando per non rendere la guida difficile e pericolosa. Inoltre i comandi della direzione devono essere naturali: per esempio, un'autovettura in cui ruotando il volante a destra le ruote puntassero a sinistra non sarebbe affatto guidabile. Apposite strumentazioni danno, in ogni caso, la misura di quei parametri che, secondo il tipo di veicolo, il conducente non può percepire direttamente: per esempio manometri, termometri, contagiri, altimetri, bussola, ecc. Per la guida di certi veicoli occorre possedere idoneità fissate a termine di legge e attestate da appositi documenti: patente di guida, brevetto di pilotaggio, ecc.
Sistemi di guida
Ciascun veicolo ha un suo sistema di guida che può essere diretto quando il conducente agisce direttamente sui comandi con il proprio sforzo muscolare o servoassistito quando tra comando e organo della direzione è inserito un meccanismo idraulico o pneumatico o elettrico che fornisce la forza necessaria. In questo caso il conducente, pur simulando l'intervento diretto, altro non fa che dosare l'azione di tale servomeccanismo. Nei veicoli piccoli e leggeri (biciclette, moto, automobili) si impiegano sistemi di guida diretta; se invece le dimensioni e il peso sono rilevanti si fa ricorso ormai ai sistemi di guida asserviti (vedi servocomando). Oltre ai sistemi di guida diretta esistono sistemi di guida in cui veicolo e conducente sono separati: questi dovrebbero essere chiamati globalmente telecomandi, tuttavia in pratica si sente spesso chiamare teleguida quella effettuata a mezzo fili. In questi sistemi l'operatore agisce su appositi comandi e l'informazione di guida viene data al veicolo generalmente per via meccanica, elettrica, elettronica. Nella teleguida meccanica il comando è trasmesso direttamente a mezzo di fili e aste collegati ai due estremi agli organi di comando e agli organi di governo: trova applicazione nei giocattoli dei bimbi, negli aquiloni e negli aeromodelli a volo vincolato. Anche il sistema di guida elettrico (filoguida) non è molto diffuso sebbene attualissimo: ci si serve ancora di un filo ma questo serve solo a condurre un'informazione di natura elettrica e non, come nel caso precedente, a trasmettere meccanicamente il comando; tali sistemi, detti fly-by-wire, sono stati adottati dapprima su missili filoguidati, poi su velivoli militari e in seguito su velivoli civili (Airbus A 320). Inoltre sono stati sviluppati sistemi analoghi in cui i comandi viaggiano su fibre ottiche sotto forma di impulsi luminosi (fly-by-light). Nella guida elettronica (radioguida), organi di comando (operatore) e organi di governo sono completamente distinti e possono trovarsi anche a distanze rilevanti (per esempio nei missili). La filoguida e la radioguida si fondano su uno stesso principio: l'operatore, agendo sui comandi, produce in un certo circuito una variazione di tensione o corrente. Questa variazione viene trasmessa a opportuni motorini elettrici i quali girando in un verso o nell'altro e nella giusta misura intervengono sugli organi di governo del veicolo. La radioguida viene chiamata digitale se l'operatore può mettere in moto solo i servomotori che poi girano sempre della stessa quantità, proporzionale se l'operatore può dosarne anche l'azione. Quando il controllo della rotta non è più eseguito direttamente da un operatore, ma il veicolo ubbidisce a una legge interna in base alla quale si autogoverna il sistema di guida si dice automatico (per esempio il pilota automatico utilizzato su aerei e navi); particolarmente sofisticati sono i sistemi di guida completamente automatizzati adottati per la navigazione spaziale e per i missili.